Puntare sugli studi di microzonazione sismica: il buon esempio dell’Emilia Romagna

“Il nostro è un Paese sismicamente vulnerabile, con edificati in larga parte ancora poco idonei a resistere bene ai terremoti  e/o ubicati in zone geologicamente poco idonee”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, alla vigilia dell’importante conferenza sulla microzonazione sismica, in programma domani, Giovedì 19 Aprile, a Bologna e organizzata dalla Regione Emilia Romagna.

I geologi rivolgono un ennesimo appello alle istituzioni affinché si possa accelerare sulla prevenzione dal rischio sismico. “La vulnerabilità sismica Italiana è soprattutto quella dei fabbricati esistenti, edificati fino agli anni ottanta, che in genere sono stati progettati e realizzati senza criteri antisismici –  ha continuato Graziano –  e/o in zone spesso geologicamente poco idonee dal punto di vista sismico. Si tratta di percentuali rilevantissime di edificato che, in ogni comune di ogni regione italiana (esclusa forse solo la Sardegna), pesa come un macigno sul rischio sismico attuale. Prendiamone atto e sensibilizziamo l’opinione pubblica, i politici ad essere consapevoli della situazione”. E proprio in Emilia Romagna si sta portando avanti un progetto innovativo e di estrema importanza. Domani verranno illustrati i risultati di un importante lavoro condotto negli ultimi 5 anni da un team di esperti nazionali ed internazionali, proprio sul rischio sismico in Emilia Romagna. Alla conferenza organizzata dalla Regione Emilia Romagna , in programma a Bologna, alle ore 9 e 30, interverranno tra gli altri: Gian Vito Graziano , Presidente del CNG , Paola Gazzolo, Assessore della Regione Emilia Romagna, Alfredo Peri, Assessore della Regione Emilia Romagna, Stefano Aversa, Presidente dell’Associazione  Geotecnica Italiana, Giuseppe Naso del Dipartimento Protezione Civile, Maurizio Zaghini, Presidente Ordine Geologi dell’Emilia Romagna, oltre a docenti universitari.

Il programma è su www.regione.emilia-romagna.it/geologia/

“Lo studio di  microzonazione sismica è uno strumento consolidato – ha affermato Raffaele Pignone, Direttore del Servizio Geologico della Regione Emilia Romagna  –  per la riduzione del rischio, perché individuando le aree a diversa pericolosità sismica, permette di indirizzare le scelte di pianificazione verso gli ambiti a minore rischio sismico ed è particolarmente efficace se applicato fino dalle prime fasi della pianificazione . Domani illustreremo l’esperienza dell’Emilia Romagna . Illustreremo tutta l’attività  del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione. Consegneremo un libro – dossier contenente l’attività espletata , ma anche i dati riguardanti il rischio sismico e tutto quello che è stato fatto. Infatti dopo le prime esperienze pilota, realizzate tra il 1997 ed il 2004, per la redazione di studi urbanistici a scala provinciale; nel 2004, la Regione Emilia Romagna ha istituito formalmente un gruppo di lavoro interdisciplinare per l’emanazione di indirizzi per la mitigazione del rischio sismico nella nostra regione. Il gruppo, costituito da alcuni esperti del settore in campo nazionale ed internazionale e dai tecnici della Pubblica Amministrazione, ha formulato gli indirizzi tenendo presente soprattutto i principi fondamentali come l’indirizzare la microzonazione sismica alla pianificazione territoriale e urbanistica, contenere i costi e tempi, affinché la stessa microzonazione sia realizzata in tutti i comuni e impiegata fin dalle prime fasi della pianificazione, garantire attendibilità scientifica, adeguarsi alle normative, dare uno strumento di riferimento ai funzionari con compiti di controllo”. 

Prevenzione sismica dunque “sempre più necessaria e coerente – ha  concluso Gian Vito  Graziano – bisogna impegnarsi molto, e soprattutto i comuni devono agire, poiché, oltre al rischio sismico vi è da gestire quotidianamente, localmente, il pesantissimo dissesto idrogeologico del nostro Paese”.

Il Comunicato stampa in formato pdf