“Scampato pericolo per l’attività di 8000 geologi. Siamo pronti a vigilare perchè al Senato non ci siano sgradevoli sorprese” Conferenza Stampa dei geologi alla Camera dei Deputati.

 

La scorsa settimana i Geologi erano pronti a  scendere in piazza compatti e numerosi per protestare contro la inaccettabile introduzione di un articolo, nel  Decreto Sviluppo n. 83/12, che avrebbe interferito negativamente sulla attività di ben 8.000 geologi italiani (più della metà del totale!); tale norma avrebbe inoltre comportato anche gravi limitazioni del libero mercato e della concorrenza e soprattutto della qualità del servizio e un grave danno per il Paese”.  Lo affermano Gian Vito Graziano e Vittorio d’Oriano, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e Roberto Troncarelli, Presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio.

Fortunatamente le proteste dei Geologi  sono state ascoltate – ha proseguito d’Oriano –  e grazie ad un provvidenziale e giusto emendamento presentato dall’On.le Zamparutti, è stato cancellato il famigerato punto “b” dell’art. 7 – comma 3 del D.L.,  anche con la motivazione che “si tratta di una disposizione di importanza secondaria rispetto all’obiettivo di rilancio del paese”.

Non sarà pertanto necessario rivolgersi a poche ditte “certificate” dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per eseguire le indagini geognostiche e geotecniche, necessarie alla corretta progettazione dei nuovi edifici, ma  sarà lecito rivolgersi  al Geologo che da sempre controlla e verifica tali indagini e che, in virtù di norme primarie e pre-esistenti, è deputato a  certificarne le risultanze.

Il DL, approvato dalla Camera dei Deputati, dovrà ora essere discusso in Senato.

Martedì 31 luglio 2012 conferenza stampa compatta dei Geologi

E il 31 Luglio il CNG sarà in conferenza stampa proprio alla Camera dei Deputati.  L’obiettivo è quello di far rimanere alta l’attenzione nell’interesse di un Paese interessato da tutti i rischi, sismico, idrogeologico, fino a quello vulcanico.

“I geologi consapevoli dello scampato pericolo – ha proseguito d’Oriano –   e pur vincendo questa prima battaglia in difesa delle attività di competenza professionale, non si fidano e per questo motivo, in concomitanza con la discussione al Senato, hanno convocato una Conferenza Stampa per informare i politici e richiamare l’attenzione pubblica nell’interesse superiore della pubblica incolumità e del cittadino che vive spesso in territori a rischio geologico”.  

“Gli fa eco il Presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio, Roberto Troncarelli – ricordando che già pochi mesi fa la sentenza TAR Lazio n. 3761/2012 aveva accolto il ricorso presentato per l’annullamento della circolare n. 7619/STC, anch’essa riguardante il medesimo argomento per l’esecuzione e la certificazione di indagini geognostiche. Continua deciso ed intransigente Troncarelli “non ci possiamo permettere che le indagini geotecniche possano essere fatte solo da pochi  grandi gruppi imprenditoriali con l’obbligo di una certificazione ministeriale, escludendo da tale attività il geologo, che è l’unica figura con competenze e sensibilità specifiche in materia e che è da sempre l’unico operatore in grado di interpretarle. Le nostre riserve e rimostranze – continua il Presidente – sono giustificate dal comportamento del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP) il quale, perdendo l’ennesima occasione di attuare azioni virtuose nella direzione della tanto auspicata politica di prevenzione, nell’ambito di un processo di revisione del DPR 380/2001 avviato in sede di Conferenza stato Regioni, sta proponendo una modifica sostanziale ad alcuni articoli dello stesso, tra cui l’art. 93, nella direzione opposta a quella della conoscenza, omettendo di inserire  nell’elenco dei documenti progettuali per gli interventi in zona sismica quell’elaborato fondamentale che è la relazione geologica, e con essa tutto quel bagaglio di conoscenze che quel documento porta con se, consentendo di operare scelte compatibili con l’assetto del territorio”.

“Non siamo contrari alle semplificazioni – sottolinea il Consigliere Nazionale Eugenio Di Loreto – tutt’altro, ma siamo contrari, questo sì, a qualunque deroga ai concetti di sicurezza e di benessere dei cittadini; e abbiamo la consapevolezza, forse anche la presunzione, di affermare che la geologia ed i geologi possano contribuire allo sviluppo di questo Paese; possediamo le competenze necessarie per poter mitigare i rischi dei nostri territori, contribuendo a creare scenari di maggiore sicurezza per le nostre città e per le nostre campagne”.

Sembra paradossale che, mentre la collettività chiede più sicurezza, si debba essere costretti ad evidenziare invece l’ostracismo che la geologia continua a subire in Italia, a discapito di una più ampia e multidisciplinare cultura tecnica e scientifica della quale si sente tanto il bisogno, per non parlare poi degli evidenti sbarramenti che ci vengono posti sempre in sede di CSLLPP, nel previsto percorso di monitoraggio delle Norme Tecniche sulle Costruzioni.

Zamparutti : ruolo fondamentale dei geologi.

La On. Zamparutti, della Commissione Ambiente della Camera, ha ricordato come “ in questi anni ho avuto modo di apprezzare il ruolo fondamentale dei Geologi nella prevenzione delle catastrofi idrogeologiche e sismiche che periodicamente sconvolgono il nostro Paese, e come le loro indicazioni e suggerimenti siano molto utili ai politici che devono pianificare e governare il territorio. E’ necessario pertanto che per lo sviluppo del Paese si punti sulla qualità dei servizi intellettuali”.

Per le generazioni future.

“Far bene il proprio lavoro…non può, né deve significare soltanto corrispondere a tutte le richieste normative e regolamentari – ha concluso d’Oriano – ma rispettare anche quelle specificità che sono insite nello studio delle scienze della terra che fanno del geologo, se si vuole, un professionista anomalo rispetto ad altri. Nel senso che il rispetto delle leggi naturali che regolano l’evoluzione e la formazione della superficie terrestre, nella loro accezione più ampia e complessa, è un dovere in quanto quelle costituiscono per noi una sorta di supercommittente che non possiamo, né dobbiamo ignorare se vogliamo lasciare alle generazioni future un pianeta vivibile. Da qui bisogna partire,e  i geologi lo sanno bene”.

Il Comunicato Stampa in formato pdf