Contratto di fiume: ruolo caratteristiche e contenuti di uno strumento di programmazione

Nel corso degli ultimi anni si sta assistendo ad un cambiamento profondo delle condizioni climatiche percepite in modo evidente da fiumi e laghi. La gestione del territorio deve farsi più attenta. La Direttiva 2000/60 prevede il raggiungimento entro il 2015 di uno stato di qualità ambientale ”buono” di tutte le acque. Traguardando l’innovazione ideologica di condividere a scala di bacino un programma di azioni per la tutela del territorio, la Provincia di Alessandria e la Provincia di Savona individuano nel Contratto di Fiume lo strumento più adatto a definire e sviluppare sul proprio territorio la conoscenza e le dinamiche del “mondo del fiume”, non solo dal punto di vista ambientale ma anche socio-economico, favorendo la governance dei processi di sviluppo locale in un percorso condiviso che vede fra gli attori non solo gli Enti preposti a tale attività, ma soprattutto i Comuni ed i soggetti privati che possono offrire i loro contributi attraverso una partecipazione diretta e attiva.

I Contratti di Fiume sono stati già ampiamente sperimentati in diverse aree europee (Francia, Belgio) ed in Italia, in particolare nel Nord Ovest (Piemonte e Lombardia), ed in alcune Regioni hanno assunto un inquadramento normativo e programmatorio.

In particolare la Regione Piemonte nel proprio Piano Territoriale Regionale (PTR) riconosce il ruolo dei Contratti di Fiume o di Lago, previsti in attuazione del Piano di Tutela delle Acque (PTA), quali strumenti che permettono lo sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale Provinciale e locale al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche regionali.

La Regione Liguria, allo stato attuale, non è dotata di alcuna specifica normativa in materia di Contratti di Fiume o di Lago. Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) regionale, ad oggi, rappresenta l’unico quadro pianificatorio di riferimento.

I Contratti di Fiume si fondano pertanto su di una visione condivisa del bacino idrografico, capace di guidare i sottoscrittori del contratto ad elaborare un progetto coerente con le reali potenzialità che il territorio esprime, promuovendo il dialogo tra i soggetti a vario titolo portatori di interesse e l’integrazione dei diversi strumenti di programmazione, di pianificazione territoriale e di tutela ambientale. I principi ispiratori dei Contratti sono individuati nella sussidiarietà orizzontale e verticale, nello sviluppo locale partecipato, nella sostenibilità; attraverso l’integrazione delle politiche e la sensibilizzazione della capacità di cooperazione e di condivisione tra diversi livelli di governo e tra diversi soggetti dello stesso livello, perseguono molteplici obiettivi: sicurezza, mitigazione e prevenzione dei rischi, riequilibrio ambientale e valorizzazione paesaggistica, uso sostenibile delle risorse, fruizione turistica sostenibile, diffusione della cultura dell’acqua.

Il allegato il video intervento  del Consigliere Giuliano Antonielli in occasione dell’Assemblea di Bacino del Torrente Erro, Savona 17 dicembre 2013