5 anni dopo il terremoto a L’Aquila

 

Valensise: “In Italia in media un disastro sismico ogni 4-5 anni”

Graziano: “Stanno scomparendo i Dipartimenti di Scienze della Terra”

Bianchi: “ Chiediamo lo status di morti sul lavoro per i nostri ragazzi scomparsi a L’Aquila”

“In Italia dal 1861 ad oggi abbiamo avuto  35 disastri sismici , terremoti con elevato ed esteso impatto distruttivo, in media uno ogni 4 – 5 anni con gravi danni a 1560 località, fra cui 10 città capoluogo”. Lo ha affermato il sismologo dell’ING, Gianluca Valensise incontrando i giornalisti italiani e stranieri a L’Aquila. “L’Italia ha un patrimonio edilizio storico – ha proseguito Valensise – che comprende  oltre il 65%  del costruito attuale”. Dati chiari che rendono idea di quale sia la situazione sul territorio nazionale con un patrimonio ricco da salvaguardare.

“Eppure la cultura geologica italiana sta rischiando di scomparire – ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi  – se solo si pensa che a seguito della riforma universitaria ed i tagli alla spesa sono stati chiusi in pochi anni molti Dipartimenti di Scienze della Terra, che da 28 sono oggi ridotti a soli 8 sull’intero territorio nazionale. Non stimo meglio nella scuola, dove gli insegnamenti di geologia sono in posizione sin troppo marginale. Non mi pare che proprio questo Paese possa permetterselo – ha ribadito Graziano – che da una parte possiede un immenso patrimonio di georisorse, dall’altro conta 29.000 scuole sono in aree potenzialmente a rischio sismico ed una scuola su due è senza certificato di agibilità. Molti edifici scolastici, ma anche molte strutture pubbliche e private, sono stati costruiti prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche”. Da L’Aquila i geologi rivolgono alle istituzioni nazionali l’ennesimo appello al rafforzamento della cultura geologica a cominciare dagli insegnamenti scolastici. E da L’Aquila giunge un’altra richiesta , quella dei genitori degli studenti scomparsi il 6 Aprile del 2009 :  “Chiediamo per tutti gli studenti universitari che persero la vita a L’Aquila il 6 Aprile del 2009, il riconoscimento dello status di morti sul lavoro. Chiediamo che diventi obbligatorio, in tutte le scuole – ha dichiarato Sergio Bianchi, Presidente dell’Associazione Vittime Universitarie Sisma 6 Aprile 2009 e papà di Nicola studente fuori sede che perse la vita a L’Aquila –  il corso di protezione civile”. 

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