Dopo 15 anni l’Italia ritornerà capitale internazionale della Geologia

 

Alla vigilia del Semestre Europeo a guida Italiana, Palermo ospiterà  l’Assemblea Generale dei Geologi di tutta Europa. Dal consumo del suolo alle politiche di rilancio delle georisorse: questi i temi sui quali si confronteranno i geologi.

Graziano: “In Italia le aree verdi coprono il 35% della superficie contro la media europea del 41% e siamo sotto la media anche per aree coltivate. Nel nostro Paese strade, edifici ed infrastrutture occupano l’8% del territorio ma abbiamo anche il maggior numero di frane rispetto al resto d’Europa”.

“Dal 1990 al 2000 in Europa vi è stato un incremento di consumo di suolo di circa 1000 Kmq all’anno, 275 ettari al giorno, pari a una superficie maggiore della città di Berlino. In Europa però stiamo assistendo negli ultimi anni ad una diminuzione di questo incremento che è sceso a 252 ettari al giorno”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) ricordando i dati della Commissione Europea .   Ben 22 dei 27 Paesi dell’Unione Europea si confronteranno a Palermo, dal 30 Maggio al 1 Giugno,  durante l’Assemblea Generale della Federazione Europea dei Geologi che vede come soci anche Canada e Stati Uniti. Un grande evento che il Consiglio Nazionale dei Geologi è riuscito a riportare in Italia dopo più di 15 anni, alla vigilia dell’inizio del Semestre Europeo a guida italiana.

In Italia le aree verdi coprono il 35% della superficie contro la media europea del 41%. In Europa cresce la cultura geologica ma in Italia non ancora.

“In Italia le infrastrutture occupano l’8% del territorio  – ha concluso Graziano citando il rapporto Lucas 2012 dell’Eurostat – ma il nostro Paese detiene anche il maggior numero di frane.  In Europa, le aree verdi  coprono il 41% della superficie, mentre le aree coltivabili coprono il 25%, i pascoli il 20% e le zone umide il 5%. Anche in questo caso in Italia siamo sotto la media, con percentuali che scendono al 35% per aree verdi, al 32% per i terreni coltivati, al 15% per i pascoli ed al 3% per le zone umide. Lo scambio di buone pratiche con i geologi provenienti da Paesi di grande tradizione in campo ambientale, come la Svezia, che possiede il 76% di aree verdi, la Finlandia col 16% di aree umide e la Danimarca col 49% di terreni coltivati, ci aiuterà a definire nuove strategie e nuovi indirizzi per lo sviluppo del nostro Paese. D’altronde il costante confronto tra i geologi degli Stati membri della Federazione sta consentendo la progressiva crescita della cultura geologica europea, di cui gli stessi Stati si stanno servendo per il loro sviluppo sociale, culturale ed economico. Visto che avremo l’onore di ospitare l’Assemblea annuale nel nostro Paese, vorremmo che questo cominciasse ad accadere anche in Italia”.

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