Geologi: “Si muore perché i cittadini non sanno come comportarsi quando c’è un terremoto

Orifici: “In un Paese dove ogni anno si verificano circa 10.000 terremoti ed il 60% del costruito non è sismicamente adeguato, si muore perché i cittadini non sanno come comportarsi quando c’è una scossa o quando c’è un alluvione. Con il 2015 il Consiglio Nazionale dei Geologi lancia il Piano sulla Prevenzione nelle scuole con un Concorso Nazionale che porterà la Geologia in tutte le aule. Ai bambini, ai ragazzi, ai giovani parleremo della Terra, dei terremoti e di come comportarsi”.

Il Concorso parte da due luoghi fortemente simbolici: Irpinia e San Giuliano di Puglia e raggiungerà l’intera Italia. Molte le scuole che stanno aderendo.

A 100 anni esatti dal terremoto di Avezzano con 30.000 morti.

“Mettersi sotto ad un tavolo, individuare le travi della casa e mettersi all’incrocio tra il pilastro e la trave, non usare mai l’ascensore se si abita ai piani alti, aspettare la fine della scossa e solo dopo recarsi all’aperto, staccare acqua, luce e gas. Queste sono solo alcune delle azioni che il cittadino comune deve attuare in caso di terremoto. In Italia purtroppo, gli ultimi eventi, ci dicono che spesso, forse sempre, in emergenza il cittadino adotta azioni completamente sbagliate, anzi letali”. Lo ha affermato Michele Orifici, Coordinatore della Commissione Protezione Civile del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui l’Italia ricorda i 30.000 morti del terremoto di Avezzano  del 13 Gennaio 1915. Nel 2015 però parte un grande Piano  per la prevenzione nelle scuole grazie al Concorso Nazionale ideato e realizzato dall’Associazione Vittime Universitarie del Sisma de L’Aquila (AVUS), Consiglio Nazionale dei Geologi, Fondazione Centro Studi del CNG. “Premio Avus per San Giuliano di Puglia” così si chiama il Concorso, ideato dai genitori degli studenti morti a L’Aquila ma in ricordo dei 27 bambini che persero la vita  nel paese molisano,  aperto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado d’Italia è stato lanciato da due luoghi fortemente simbolici quali l’Irpinia e proprio San Giuliano di Puglia.

“Il Concorso sta registrando molte adesioni e ben presto la politica dovrà prendere atto della necessità – ha proseguito Orifici – dell’importanza di avere l’insegnamento delle Geoscienze in tutte le scuole. Siamo dinanzi ad un progetto innovativo che metterà, per la prima volta, in rete le scuole italiane sul campo della prevenzione. Con questo concorso porteremo la Geologia e le Scienze della Terra in tutte le scuole italiane e lo faremo con un equipe altamente qualificata di geologi pronti ad educare i ragazzi alla gestione dei rischi. Attraverso i bambini  arriveremo ai genitori. Distribuiremo nelle scuole un kit di materiale didattico, divulgativo ed informativo comprensivo di filmati e testi di geoescienze appositamente scritti con il linguaggio dei bambini e dei ragazzi. Ma gli studenti dovranno collaborare. Ed ecco che nelle scuole primarie , attraverso fumetti e disegni realizzati dai bambini si racconterà la naturale evoluzione del pianeta Terra e la possibile convivenza dell’uomo con i suoi cambiamenti, mentre i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado potranno liberare la loro fantasia realizzando   cortometraggi o  videoclip. Una commissione valuterà i loro operati. Gli studenti verranno premiati con l’opportunità di essere geologi per un giorno e la scuola vincerà un bonus da investire in materiale didattico dedicato alle geoscienze”.

Geologia nelle scuole ed a tutto campo  e molti sono gli istituti scolastici che stanno aderendo. Lo si potrà fare entro il 31 Gennaio.  L’iniziativa è stata possibile grazie all’Associazione Vittime Universitarie del Sisma de L’Aquila, istituita dai genitori degli studenti “caduti” nel  terremoto del 6 Aprile 2009. “Oggi andiamo nelle scuole primarie e secondarie di primo grado ma anche nelle Università – ha affermato Sergio Bianchi, Presidente AVUS, papà di Nicola – rivolgendoci ai giovani. L’obiettivo è quello di aumentare in ogni persona la percezione dei rischi naturali. Dal sacrificio dei nostri ragazzi  e dei loro sogni infranti la notte del 6 aprile 2009 vogliamo che nasca una nuova concezione della prevenzione. Ci rivolgiamo ai giovani, professionisti e governanti di domani, affinché dal loro sapere non vengano più ripetuti gli errori del passato”.

Il Comunicato stampa in formato pdf