15-16-17 Luglio Non Dimentichiamo Stava!

A 30 anni dalla tragedia di Stava i geologi saranno sui luoghi dove persero la vita 268 persone.  Briefing stampa lì dove i bacini collassarono.

Il 15 Luglio – Geologi da tutta Italia per una convention nazionale che vedrà presenti i familiari delle vittime e i periti di Parte Civile ai processi giudiziari che ne seguirono.

Graziano: “In oltre 20 anni di attività le discariche della miniera non erano mai state sottoposte a serie verifiche di stabilità”.

Delle 268 vittime ne furono riconosciute solamente 198 mentre le restanti 47 non furono mai identificate. I dispersi in tutto furono 23. Solo 15 i feriti e le persone estratte vive dalle macerie: la violenza e la velocità della colata di fango non concessero scampo.  Morirono 28 bambini con età inferiore ai 10 anni, 31 ragazzi che avevano meno di 18 anni, 89 uomini e 120 donne di 64 comuni, 23 province di 11 regioni italiane. Il numero esatto dei morti fu accertato solo ad un anno dalla tragedia. Ben 18.000 uomini furono messi in campo per i soccorsi di cui oltre 8000 Vigili del Fuoco Volontari del Trentino. Stava, la tragedia dimenticata 22 anni dopo il Vajont, fu invece un dramma nazionale.

“Stava è una tragedia che pochi italiani conoscono, eppure fu l’ennesimo atto di tracotanza tecnica, politica ed economica che finì per provocare 268 morti. Il processo penale che ne seguì accertò che la costruzione dei bacini era avvenuta in spregio a qualsiasi criterio e raccomandazione progettuale – ha dichiarato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – nell’assenza di una relazione geologica e di un qualunque minimale accertamento di natura geologica, che avrebbero certamente cambiato il corso degli eventi”.

Il Consiglio Nazionale dei Geologi vuole ricordare questa ennesima tragedia e lo fa anche attraverso un libro edito dalla Fondazione Centro Studi del CNG, scritto da Daria Dovera, geologo e all’epoca perito di parte civile nei processi.

“Scopriamo che in oltre 20 anni di attività  – ha proseguito Graziano –  le discariche della miniera non erano mai state sottoposte a serie verifiche di stabilità e quando nel 1975 vennero sottoposte ad un controllo tecnico, risultarono già al limite del collasso.  Oggi dobbiamo tenere alta l’attenzione, perché non possiamo non essere preoccupati della memoria corta degli uomini che dimenticano facilmente le lezioni della storia e vogliono ripercorrere le stesse strade dell’arroganza, sempre aperte dalle solite miserabili connivenze. Un errore di localizzazione così macroscopico come ci fu a Stava può trovare giustificazione soltanto nella scarsa considerazione generale che all’epoca il mondo della produzione e quello preposto alla gestione del territorio mostravano verso i problemi della salvaguardia dell’ambiente e della sua sicurezza”.  Geologi da tutta Italia, i familiari delle vittime, i periti che seguirono i successivi processi giudiziari saranno tutti in quegli stessi luoghi dove 30 anni fa furono annientate quelle 268 vite. Il 15 Luglio, alle ore 10, convention nazionale al Palafiemme di Cavalese voluta ed organizzata dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e dalla Fondazione Centro Studi del CNG. Il 16 Luglio briefing stampa a 2000 metri di altezza. Poi i geologi raggiungeranno il Sentiero della Memoria, proprio lì dove 30 anni fa si ruppero i bacini e l’onda colpì Stava e Tesero. I geologi saliranno lungo il Sentiero della Memoria, iniziando dal Centro di documentazione sulla tragedia di Stava, per proseguire sui luoghi dell’attività mineraria del tempo che ospitarono i bacini di decantazione dei fanghi. Lungo il Sentiero si fermeranno alla lapide in cristallo benedetta da Giovanni Paolo II, giunto a Stava nel Luglio del 1988, ed al monumento dono delle popolazioni del Vajont, per giungere infine al Cimitero, dove sono sepolte tutte le persone che persero la vita quel tragico 19 Luglio 1985.

Per tutta la stampa che vorrà essere con noi in quei giorni nel Trentino: Info per il programma dettagliato e questioni logistiche su www.cngeologi.it

Il Comunicato stampa in formato pdf