“A Roma ben 296 i parcheggi nuovi di cui 260 privati, parte pertinenziali e parte a rotazione, su suolo pubblico , per 50.693 posti auto e 36 pubblici su suolo pubblico , per 21.881 posti auto. I parcheggi realizzati ad oggi sono 164 privati , parte pertinenziali e parte a rotazione , su suolo pubblico per 21.000 posti auto e 45 parcheggi pubblici , su suolo pubblico, per altri 20.000 posti auto”. Lo ha annunciato Angela Mussumeci, Dirigente U.O. Programmazione e Pianificazione delle Infrastrutture destinate al Parcheggio del Dipartimento Politiche delle Mobilità di Roma Capitale, intervenuta di recente ad una conferenza promossa dall’Ordine dei Geologi del Lazio e dalla SIGEA. A Roma ogni giorno circolano 2.200.000 veicoli.
L’Amministrazione Comunale della Capitale, ha voluto ascoltare i geologi per dire si alla prevenzione, alla tutela del territorio e realizzare tali opere nel rispetto delle caratteristiche geologiche del sottosuolo romano che è anche pieno di cavità.
“Per la prima volta il Comune di Roma su un tema così delicato come la progettazione di opere sotterranee in ambito urbano – ha affermato Roberto Troncarelli, Presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio – ha deciso di richiedere l’ausilio tecnico dell’Ordine dei Geologi del Lazio per la redazione di linee guida a supporto di questo programma strutturale di notevole portata. Noi geologi siamo stati chiamati ad esprimerci sulla fattibilità delle opere soprattutto in relazione alla complessità geologica del territorio e contribuiremo a garantire la sostenibilità geologica ed ambientale degli interventi. Questo è un modello nettamente positivo a testimonianza del fatto che in Italia anche per i geologi inizia a cambiare qualcosa”.
Sempre Troncarelli ha afferma poi che “la realizzazione di un parcheggio sotterraneo è il risultato di una serie di valutazioni tecniche, ambientali ma anche socio-economiche, la cui analisi comparata conduce ad una parere positivo di fattibilità dal punto di vista costi-benefici, purchè la progettazione avvenga con gli obiettivi congiunti di salvaguardare la salute, tutelare l’ambiente e garantire la sicurezza in generale di cose e persone”
Ed il geologo è fondamentale nelle scelte importanti su queste tematiche.
“Prima di edificare un’opera bisogna porsi il problema del futuro, pianificare, prevedere ed eventualmente prevenire eventuali rischi. Per questo è essenziale la figura del geologo – ha affermato Vittorio d’Oriano, Vice Presidente del CNG – e lo è sempre anche quando non ci sono apparenti rischi sismici. E’ il geologo che conosce la genesi, lo stato dell’arte, il suolo. Il geologo è colui che studia proprio la Terra. Allo stesso tempo proprio il geologo non deve appartenere al partito del no su tutto ma neanche essere accondiscendente”.
Infatti il dovere del geologo “è quello di migliorare la progettazione. I geologi profondono il loro sforzo professionale al fine di migliorare il livello di qualità – ha proseguito Eugenio Di Loreto, Consigliere Nazionale dei Geologi – introducendo degli standard metodologici e il principio dei contenuti minimi della relazione geologica. Quanto è accaduto a Roma ed anche quanto annunciato nei giorni scorsi dal Governo in materia di stanziamento dei fondi per il dissesto idrogeologico, è il segnale di un nuovo percorso che potrebbe essere virtuoso non solo per i geologi ma per l’intero Paese”.