Geologi in audizione alla Camera dei Deputati sul terremoto in Emilia–Romagna

Graziano: “La certificazione sismica dovrà contenere il Certificato di idoneità geosismica locale”.

Geologi in audizione alla Camera dei Deputati presso l’VIII Commissione Ambiente Territorio Lavori Pubblici relativamente all’esame del disegno di legge riguardante gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato i territori  di Bologna , Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo. L’audizione si è svolta Mercoledì.

La delegazione era formata da Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, da Paolo Spagna, Presidente dell’Ordine dei Geologi del Veneto, da Maurizio Zaghini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna, da Lamberto Griffini, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia.

“Il Consiglio Nazionale dei Geologi – ha affermato Gian Vito Graziano –  ha sottolineato che la normativa vigente (Dm 14.1.2008) già prevede le procedure di analisi e di verifica per gli edifici danneggiati dal sisma, così come prevede gli studi, le indagini e le verifiche che accompagnano la progettazione e la realizzazione di opere in zona sismica. Ma in quelle zone questa normativa è cogente soltanto da luglio 2009 e pertanto le costruzioni realizzate prima di tale data potrebbero non rispondere ai criteri di sicurezza imposti delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. Pertanto risulta indispensabile, ai fini della sicurezza e della incolumità pubblica, procedere ad una loro verifica che non sia soltanto strutturale, ma sia anche estesa allo studio delle amplificazioni sismiche locali e ai possibili effetti cosismici”.

Inoltre “sulla base delle criticità rilevate sul campo durante l’emergenza – ha proseguito Graziano – abbiamo ritenuto opportuno precisare che sarà indispensabile che tutti i Comuni interessati dagli eventi sismici provvedano a verificare ed eventualmente a correggere i propri strumenti di pianificazione urbanistica, verificando in particolare la rispondenza delle previsioni in essi contenuti con il quadro dei fenomeni sismici e cosismici verificatisi nel proprio territorio. Inoltre si ritiene parimenti indispensabile che i Comuni che non si fossero ancora attivati realizzino in breve tempo la microzonazione sismica del proprio territorio.  Analogamente, anche le  Province interessate devono provvedere, qualora non lo avessero ancora fatto, ad effettuare le medesime verifiche sui propri strumenti di pianificazione territoriale.

Ove i risultati degli studi di microzonazione lo consentano, si prediligano gli interventi di ricostruzione degli immobili danneggiati negli stessi siti, adottando ovviamente tecniche costruttive adeguate alla risposta sismica locale, riducendo di conseguenza il consumo di suolo legato alle ricostruzioni in altre aree degli insediamenti civili, artigianali ed industriali.

Ove questo non sia possibile occorrerà estendere gli studi di microzonazione alle nuove aree individuate per la ricostruzione, per definirne la pericolosità geologica e quindi la compatibilità”. I geologi sono stati chiari anche su un altro aspetto di fondamentale rilevanza ai fini della sicurezza: “Abbiamo sottolineato la necessità – ha dichiarato Graziano – che i Certificati di agibilità sismica, sia provvisori che definitivi, previsti all’art. 3 del decreto legge per consentire la ripresa e la prosecuzione delle attività, siano accompagnati  obbligatoriamente da una “Certificazione di agibilità geosismica locale”.

I fenomeni di liquefazione dei terreni verificatisi in Emilia Romagna hanno messo in evidenza, più di altre volte, come l’approccio al problema non può essere limitato alle strutture in elevazione, ma debba essere integrale.

Il Comunicato sampa in formato pdf