Un geologo sui Pirenei
(ascolta la puntata di sabato 9 febbraio 2013 – dal minuto 06:20)
La presentazione (dal sito di Radio24) : “Personalmente credo che un qualsiasi giovane capace, brillante e preparato dovrebbe fare di tutto per andare via il prima possibile dall’Italia. Andare fuori, dove troverà certamente più equità, giustizia e considerazione. E dove, molto facilmente, si realizzerà meglio“.
E’ un durissimo “j’accuse” quello che Vincenzo Spina, 37enne geologo strutturale, lancia da Pau, città dei Pirenei francesi: l’atto d’accusa di chi in Italia è tornato, a un certo punto della sua carriera. Vivendo però per anni con il desiderio di varcare nuovamente il confine – e al più presto.
Vincenzo intraprende la carriera di studente in Scienze Geologiche, laureandosi -”con molto sacrificio“, precisa lui- a soli 24 anni. Fin dall’università cerca di navigare controcorrente, allargando la sua rete di contatti anche fuori dall’ateneo. “Ho sempre preferito essere un pesce di mare, che un pesce -grosso- d’acquario“, sintetizza lui.
Con altri sacrifici avvia e consegue un dottorato di ricerca, scontrandosi nuovamente con la chiusura strutturale dell’università italiana, “dove un giovane deve essere soldato e forza lavoro, piuttosto che un ricercatore“. Ad aprirgli definitivamente gli occhi contribuiscono alcuni soggiorni all’estero, in diversi istituti di ricerca: lì capisce che, per come sono strutturate le cose in Italia, le sue chances di proseguire in ateneo sarebbero state di fatto inesistenti.
Vincenzo si prepara così a fare le valigie per il Canada: a sorpresa, quando ormai tutto è pronto per la partenza, riceve due offerte di lavoro dalla Gran Bretagna. Sceglie una delle due, e varca la Manica, per iniziare il suo lavoro come geologo strutturale presso una società privata: in UK trova “un sistema diverso, più aperto, informale e meritocratico“. La moglie lo segue, trovando lavoro lei stessa dopo sole due settimane.
Al termine di un biennio di lavoro Vincenzo cambia società, passando alle dipendenze di una multinazionale francese: a sorpresa, gli viene chiesto di tornare a lavorare in Italia. “Un disastro!“, ricorda ancora lui, che a Roma non si adatterà mai, abituato com’è a uno stile di vita completamente differente. In Italia resiste solo tre anni: poi, dopo grandi pressioni, ottiene il trasferimento a Pau, nei Pirenei francesi. Dove si trova bene, coordina un gruppo di lavoro, e -tiene a precisare- “non ho alcuna intenzione di tornare in Italia“.
Ospite della puntata è Pierfederico De Pari, Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi: con lui affrontiamo le enormi contraddizioni di un Paese distrutto dall’abusivismo edilizio, a continuo rischio idrogeologico, che considera i suoi giovani e qualificati geologi come un “lusso” da “regalare” a Paesi stranieri. Di chi è la colpa di questa situazione così assurda?
a cura di Sergio Nava