In questo Paese, catalogo di dinamiche geologiche come pochi al mondo, un corretto rapporto con il territorio deve passare attraverso la verifica geologica nella progettazione e realizzazione di opere e interventi. Negli ultimi cinquant’anni si può affermare che in generale così non è stato e il territorio italiano ha riscontrato spesso rotture del suo equilibrio: in alcuni casi, per cause naturali, sovente per cause antropiche, indirette e dirette, puntuali ed enormi (frana del Vajont), diffuse anche se circoscritte (sanatorie edilizie). E’ questo il risultato di una azione di prevenzione nella gestione del territorio da parte della amministrazione pubblica, che è stata molto carente se non assente. Nel momento di avvio di un riordino amministrativo quale quello di abolizione delle Province, il nostro impegno di geologi ritengo vada speso per ripensare e proporre una azione di presidio geologico, nei confronti della sicurezza delle comunità come anche della valorizzazione dei beni naturali che arricchiscono questo paese.
Il presente articolo ha lo scopo di fornire un contributo al dibattito con una serie di riflessioni e di contenuti, con l’obiettivo di perseguire e raggiungere una organizzazione di servizio geologico diffuso su tutto il territorio nazionale, riconfigurandone la struttura e prevedendo specifiche competenze e rapporti con le comunità locali.
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