Fango e detriti, l’acqua, che invade le poche strade agibili, rende più difficile l’opera di soccorso della Protezione civile. Migliaia di persone hanno deciso di trascorrere la nottata in auto o in rifugi di fortuna. E ora si teme che la pioggia possa provocare anche frane dalle montagne che circondano il cratere del terremoto. La terra tra Umbria e Marche continua a tremare, una sequenza interminabile e ancora scosse forti, fino alla magnitudo di 4,4, all’alba.
LaRepubblica.it – 27 ottobre 2016