Oltre 27 mila chilometri quadrati di territorio a rischio di frane e alluvioni. Un milione 200 mila edifici che sorgono in aree critiche e, tra questi, seimila scuole e più di cinquecento ospedali. È la fotografia del dissesto idrogeologico italiano “scattata” da un recente rapporto di Legambiente. Se ne parla ad “Ambiente Italia”, il settimanale della Tgr curato da Carlo Cerrato e Beppe Rovera, andato in onda sabato 12 marzo alle 12.55 su Rai3.
Da Roma – città anch’essa alle prese con problemi legati alla protezione del suolo – Beppe Rovera propone un viaggio nell’Italia che frana o va sott’acqua, sulle cause e sui possibili rimedi, a partire da un ripensamento dei criteri edilizi. Ospiti della puntata, il meteorologo Luca Mercalli; il vice capo della Protezione Civile, Nicola Dell’Acqua; il presidente dell’Ispra, Bernardo De Bernardinis; il presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Massimo Gargano; il direttore generale di Legambiente, Rossella Muroni; il Coordinatore Commissione Comunicazione e Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale dei Geologi, Eugenio Di Loreto.
Nei servizi in sommario alcune realtà che vivono quasi quotidianamente l’emergenza idrogeologica: dalle frane del messinese agli smottamenti di Roscigno, nel Cilento, dal Veneto a Soverato, in Calabria, dove il letto del torrente che causò l’allagamento di un campeggio in cui persero la vita 12 persone è ora diventato una strada. E ancora, obiettivo su una delle regioni più a rischio, le Marche: qui – dicono i dati – oltre il 90 per cento dei comuni sorgono in aree soggette al pericolo di frane, smottamenti o inondazioni.
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