Dissesto idrogeologico. d’Oriano: “Dalle parole ai fatti. Nel 2012 non si può morire così”

 

”Negli ultimi 60 anni gli eventi naturali a carattere disastroso sono stati ben 3362 e sono collegabili principalmente a fenomeni come improvvise inondazioni, frane di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, colate di fango e detriti.  Fra questi il peggior disastro nella metà del secolo passato è stato l’alluvione di Salerno con 318 vittime del 1954. La “Carta delle frane e delle inondazioni” che hanno sviluppato conseguenze in Italia, mostra che tra il 1900-2002 ci sono stati 4016 eventi con gravi danni. Il numero di sfollati e senzatetto supera i 700 mila (75% a causa degli allagamenti). Frane con gravi danni per la popolazione si sono verificate in 1328 comuni (16,4%), e le inondazioni hanno colpito 1156 comuni (14,3%)”. Numeri snocciolati da Vittorio D’Oriano , Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi . 

“Nello stesso periodo esaminato dallo studio, tutte le province italiane sono   state colpite da almeno una frana o inondazione.

Nel complesso, sebbene sia arduo ricostruire l’onere economico,  – ha proseguito D’ Oriano – attualizzata ad oggi la spesa complessiva è stimata in quasi 60 miliardi di euro con la particolarità che fino al 1990 la spesa media annuale era di 750 milioni di euro mentre negli ultimi 20 anni la spesa annuale media ammonta ad oltre 1,1 miliardi di euro.

Questo quadro è stato tragicamente confermato anche durante i mesi finali del 2011, solo un anno fa, quando gli eventi accaduti nella Liguria di Levante e nell’alta Toscana, a Roma come a Genova o in Provincia di Messina, abbiamo avuto in rapida, scoccante e purtroppo dolorosa, successione l’esempio più eclatante di quanto l’Italia sia un paese fragile, con molte aree a rischio geologico nell’accezione più ampia di questa definizione”. L’ anno in corso non e’ andata meglio .

“Il 2012 non è stato inferiore al precedente. E dopo i disastri di questi ultimi giorni la statistica è aggiornata

L’emergenza con i suoi lutti – ha continuato D’Oriano –  con la stringente necessità di aiutare le popolazioni colpite e con la volontà di tornare al più presto alla normalità è senza dubbio il momento peggiore per fare analisi compiute e soddisfacenti riguardo allo stato del nostro territorio o allo stato dell’arte riguardo la politica della difesa del suolo, e soprattutto, per individuare cosa fare per il futuro.

Il fatto è che non si riesce ad aspettare momenti migliori perché ormai è noto anche ai meno attenti, e sono tanti, che passiamo da una emergenza all’altra senza soluzione di continuità.

Dopo aver letto o ascoltato le tante dichiarazioni di Ministri, alti dirigenti dello Stato o della Regione, ambientalisti di ritorno, Sindaci e Presidenti di Regione io ritengo sia inaccettabile e non più tollerabile che nel 2012 si debba ancora morire per disastri naturali”.

Dunque “e’ insopportabile dover piangere la scomparsa di madri e padri – ha concludo D’Oriano –  uomini e donne nel fulgore degli anni, figli o nipoti talora giovanissimi, la cui esistenza aveva completato e reso migliore la nostra, a causa di eventi naturali per quanto estremi. Non perché l’uomo possa opporsi o contrastare le forze immense della natura ma perché lo scatenarsi di quelle forze è molto spesso prevedibile così che quelle morti, quando ci sono, possono essere imputate quasi sempre non alla fatalità ma alle mancate previsioni, ad errori umani, a interventi non effettuati o effettuati male, per imperizia, per ridurre i costi, per maggior lucro di chi li fa.

E se è vero che non possiamo opporci alla forza degli eventi naturali estremi è però possibile governarli, attenuarne gli effetti più nefasti, educare la popolazione e preordinare i suoi comportamenti in concomitanza all’evento eccezionale”.

 

Il Comunicato Stampa in formato pdf