In occasione delle prossime elezioni politiche il Consiglio Nazionale dei Geologi, a nome di tutta la comunità geologica italiana, vuole verificare la presenza e la condivisione nei programmi elettorali del grande tema riguardante il buon governo del territorio.
La crisi economica non può e non deve diventare l’alibi per non affrontare un problema che non è più rimandabile e che si ripresenta, ormai con cadenza insopportabile, in ogni parte d’Italia. Dobbiamo infatti ricordare che la gestione del territorio non è un costo ma un volano per l’economia oltre che indicativo del grado di civiltà di una nazione.
Il CNG ha inviato a tutti i candidati premier ed a tutti i partiti, un Manifesto in 12 punti tra i quali spiccano: l’accorpamento di alcuni enti per evitare sovrapposizioni e l’eccessiva frammentazione di competenze, l’istituzione di un’autorità regionale per l’approvazione di opere strategiche che sia in grado di contingentare i tempi degli iter burocratici, riconoscere ai privati la possibilità di godere benefici fiscali se adeguano i propri edifici riducendo il rischio idrogeologico o mettendo in atto un appropriato adeguamento sismico, benefici quali per esempio la detrazione degli oneri di indagine, progettazione e realizzazione delle opere di adeguamento. Ogni edificio dovrà essere dotato del Libretto del Fabbricato. Tolleranza zero nei confronti dell’abusivismo. Non deve più essere possibile attuare con soldi pubblici interventi di messa in sicurezza per edifici privati costruiti in zone classificate a rischio. Devono essere definiti tempi certi per la realizzazione delle opere strategiche di mitigazione del rischio.
Secondo i geologi è “giunto il momento di rivedere la legge Urbanistica Nazionale risalente al 1942 per sostituirla con una legge di Governo del Territorio. Per quanto riguarda l’energia geotermica a bassa entalpia, che il Governo si faccia parte diligente per la promozione di una legislazione adeguata e aiuti finanziari (borse di studio o prestiti) per lo sviluppo della geotermia.
E’ necessario sviluppare una nuova legge mineraria, quella attuale è obsoleta, al fine di affrontare lo studio e la soluzione delle nuove sfide della nostra industria mineraria (rocce ornamentali, prodotti di cava, ghiaia e aggregati, cattura e stoccaggio di CO2, ecc.). Inoltre, che sia rafforzata la presenza delle materie geologiche nei programmi delle Scuole superiori per una maggiore diffusione della cultura geologica. Nel nostro Paese le Scienze Geologiche hanno un ruolo del tutto marginale nella già scarna offerta formativa scientifica dei programmi scolastici ministeriali. Le Scienze Geologiche trovano, infatti, poco spazio nell’insegnamento della Scuola secondaria di primo grado e nei curricula quinquennali della Scuola secondaria di secondo grado.
Solo la diffusione di un’adeguata cultura scientifica nel settore delle Scienze Geologiche potrà consentire al Cittadino di mettere in atto misure di autoprotezione e prevenzione efficaci”.
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