L’acqua c’è ma non si vede – Domani Venerdì 15 marzo ore 9,30 – Aula Magna Dipartimento Scienze Geologiche – Via Trentino 51 – Cagliari

 

Graziano : “ In Italia  le perdite della rete idrica causano un costo industriale stimato in più di 200 milioni di euro all’anno”.

Boneddu : “ In Sardegna l’80% di risorse idriche per usi civici garantita dalle acque superficiali”.

Domani – Venerdì 15 Marzo – Ore 9 e 30 – Aula Magna – Dipartimento Scienze Geologiche – Via Trentino 51  (Cagliari)

“Nella Nurra sub – regione storica della Sardegna evidenziata la presenza di 35 milioni di metri cubi di risorse idriche regolatrici sotterranee disponibili”. Lo ha affermato il professore Giorgio Ghiglieri, che domani illustrerà alla stampa  i risultati di questo studio condotto nella Nurra ed anche i più recenti  progetti scientifici nazionali ed  internazionali sviluppati dall’università di Cagliari e Sassari secondo cui i ricercatori hanno saputo integrare le loro esperienze e competenze per sviluppare progetti finalizzati a proporre metodiche innovative e operative per la salvaguardia e la tutela delle Risorse Idriche Sotterranee.  Gli studi verranno illustrati alla stampa  domani a Cagliari , durante la Conferenza “ Acqua – georisorsa da tutelare”,  organizzata dall’Ordine dei Geologi della Sardegna e dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche ed in programma alle ore 9 e 30 presso l’Aula Magna dello stesso Dipartimento in Via Trentino 51 . Tra gli altri saranno presenti , Gian Vito Graziano , Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Davide Boneddu , Presidente Geologi della Sardegna, Vito Lippolis , Direttore del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche.

Sardegna ricca di acqua

“Nel Bacino del Monte Albo  sono state accertate riserve geologiche superiori a 25 milioni di metri cubi il cui utilizzo affrancherebbe dalla penuria di risorsa potabile buona parte dei comuni della Sardegna centro – orientale”.  Questi gli importanti risultati resi noti  dal geologo Francesco Murgia

Acqua anche nell’Iglesiente dove “dal 1850 si sviluppò  una intensa attività mineraria – ha dichiarato il geologo Luciano Ottelli –  che fu rallentata per la presenza di notevoli quantitativi d’acqua che rendevano problematico l’approfondimento dei lavori. Questo problema fu superato con potenti impianti per la eduzione delle acque che hanno abbassato la falda  dalla quota + 70 m alla quota -200 m s.l.m.. Oggi, con la fine dell’attività mineraria (1998), le acque sono risalite nel bacino di circa 250 metri ed hanno caratteri di potabilità. Un prelievo controllato può rendere fruibili quantitativi di acqua pari a 12-15 milioni di mc./anno”. 

Antonio Funedda illustrerà l’importanza delle Scienze Geologiche e il loro insostituibile ruolo e apporto nello studio, nella pianificazione, nella quantificazione e tutela della risorsa idrica sotterranea.

“In Sardegna abbiamo un importante patrimonio idrico sotterraneo, che può con opportune politiche di utilizzo e gestione, supportare adeguatamente  il fabbisogno idrico della nostra regione. Se a livello nazionale le acque sotterranee – ha affermato Davide Boneddu , Presidente Ordine Geologi della Sardegna –  costituiscono la principale risorsa per l’uso potabile, in Sardegna la situazione è invertita essendo circa l’80% delle risorse idriche per usi civici garantita dalle acque superficiali immagazzinate nei bacini artificiali”.

“In Italia non solo non valorizziamo ancora al meglio le risorse idrogeologiche – ha affermato Gian Vito Graziano , Presidente del CNG –  che sono nel sottosuolo ma sprechiamo tanta acqua . Le perdite della rete idrica causano un costo industriale stimato in più di 200 milioni di euro all’anno ed un mancato ricavo per il sistema Italia di oltre 3 miliardi di euro all’anno. Una nuova coscienza deve guidare le scelte operative per una gestione equilibrata delle risorse idriche   in un contesto sempre più condizionato da problematiche pressanti: fabbisogno crescente , cambiamenti climatici, inquinamento , desertificazione”.   

Il Comunicato Stampa in formato pdf