Tutela del #territorio. La petizione Ance, Architetti, Geologi e Legambiente arriva a Palazzo Chigi

Tutela del #territorio. La petizione Ance, Architetti, Geologi e Legambiente arriva a Palazzo Chigi

Arriva a Palazzo Chigi la petizione online promossa da Ance, Architetti, Geologi e Legambiente. Consegnate al Sottosegretario Graziano Delrio e al Capo struttura di missione Erasmo D’Angelis più di mille firme raccolte in poche ore sul web.

Non aspettare l’autunno per riparare i danni provocati dal maltempo, ma partire subito con gli interventi di prevenzione e manutenzione e del territorio, sbloccando le risorse disponibili.

E’ questo l’obiettivo dell’appello che Ance, Architetti, Geologi e Legambiente hanno lanciato al Governo Renzi in una petizione sul web, che in poche ore ha raccolto oltre mille adesioni, e che oggi i presidenti Paolo Buzzetti, Leopoldo Freyrie, Gian Vito Graziano e Vittorio Cogliati Dezza consegnano, a Palazzo Chigi, al Sottosegretario Graziano Delrio e al Capo struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’angelis.

Una mobilitazione trasversale, con nomi illustri del mondo della politica, delle istituzioni e dell’informazione, tra cui i presidenti delle Commissioni Ambiente di Senato e Camera, Giuseppe Marinello e Ermete Realacci, l’editorialista del Corriere della Sera, Sergio Rizzo, gli architetti Stefano Boeri e Mario Cucinella, la presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, solo per citarne alcuni.

E’ un’emergenza che non conosce più stagioni, come dimostrano le alluvioni che negli ultimi giorni stanno nuovamente flagellando l’Italia. Il nostro è un Paese in cui nessuno è al sicuro e che non investe nella manutenzione del territorio. Il paradosso italiano è che spendiamo ogni anno 1 miliardo per riparare i danni ma solo poco più di 100 milioni per prevenirli.

Queste le tre proposte forti che la rete della società civile indica nella petizione per uscire dall’emergenza:

  • far partire entro l’estate un Piano unico nazionale di manutenzione e prevenzione;
  • liberare tutte le risorse già stanziate che Stato e enti locali non sono riusciti a spendere a  causa  dei vincoli del Patto di stabilità e reperirne di nuove attraverso i Fondi strutturali,
  • garantire a livello nazionale un controllo sulla qualità dei progetti e degli interventi ispirati a un modello di sostenibilità ambientale ed economica, efficacia; trasparenza delle regole e delle procedure.

Tempi brevi, risorse adeguate e regole trasparenti per ridare tranquillità ai cittadini ed evitare la tragica conta di danni e vittime che da anni siamo costretti a fare. 

Firma anche tu  la petizione:  http://dissestoitalia.it/petizione/

Video:

#DissestoItalia “basta emergenze” – Consegnata a Palazzo Chigi la petizione di ambientalisti, architetti, costruttori e geologi.

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 Le misure del Governo:

 

DECRETO LEGGE 91/2014 – Articolo 10 – Difesa del suolo, commissari regionali e accelerazione spesa

 

Il governo interviene per accelerare il più possibile la spesa dei fondi comunitari per attuare gli interventi previsti dagli accordi di programma con le regioni sulla difesa del suolo. La soluzione consiste nell’attribuzione di poteri di commissario ai presidenti delle Regioni. Il subentro dei governatori ai commissari straordinari delegati per gli interventi porterà un risparmio di 1,8 milioni all’anno. Il passaggio di consegna va regolato in 15 giorni. I governatori potranno approvare e autorizzare i progetti. L’autorizzazione è un lasciapassare potentissimo perché sostituisce «tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta ed ogni altro provvedimento abilitativo necessario per l’esecuzione degli interventi medesimi, mantenendo i poteri derogatori propri dei commissari». L’unico a poter dire qualcosa potrà essere il ministero dei Beni culturali. Deve però dare il parere entro 30 giorni, altrimenti si va avanti. Per velocizzare le attività tecniche, il decreto offre la possibilità di avvalersi, per la progettazione, di strutture tecniche di comuni, provveditorati, Anas consorzi di bonifica e autorità di distretto. I tempi sono contingentati: tutti i lavori vanno affidati entro il 31 dicembre di quest’anno, pena la revoca del finanziamento. Gli interventi che hanno ricevuto le risorse entro il 30 giugno 2014 devono essere completati entro il 31 dicembre 2015.

 

La “macchina organizzativa” graviterà non più all’Ambiente ma a palazzo Chigi, nell’apposita struttura di missione con a capo Erasmo D’Angelis.