Il 6 settembre i geologi italiani, nell’ambito dell’iniziativa “Georischi, li (ri)conosco, mi difendo“, promossa dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dagli Ordini Regionali, saranno presenti in numerose piazze italiane per informare i cittadini sulle criticità del proprio territorio, per contribuire al miglioramento della conoscenza dei rischi naturali e per avvicinare grandi e piccini alla geologia.
L’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, aderendo all’importante iniziativa, sarà in Piazza Rinascita a Pescara (Piazza Salotto) dalle ore 10 alle 18 con materiale divulgativo, fotografico e con l’allestimento di un laboratorio didattico.
“L’iniziativa assume in Abruzzo un’importanza particolare – ha affermato il Presidente dell’Ordine dei Geologi, Nicola Tullo – trattandosi di una Regione interessata in meno di 100 anni da due eventi sismici catastrofici, il terremoto della Marsica nel 1915 ed il terremoto di L’Aquila nel 2009, con un territorio in cui il dissesto idrogeologico interessa la quasi totalità dei comuni, dove gli investimenti per la messa in sicurezza sono stati scarsissimi e spesso utilizzati senza una reale ed attenta programmazione. I geologi saranno in Piazza a disposizione dei cittadini per renderli partecipi delle criticità geologiche del territorio e di come andrebbero affrontate”
“La fragilità del patrimonio edilizio pubblico e privato – ha continuato il Coordinatore della Commissione Protezione Civile dell’Ordine Geologi Abruzzo, Adriana Cavaglià – rappresenta la nostra maggiore debolezza di fronte al rischio sismico che può essere notevolmente ridotto attraverso la prevenzione. Lo Stato sta investendo in prevenzione, finanziando interventi di miglioramento e adeguamento sismico degli edifici, ma i tempi per il raggiungimento di un livello di sicurezza accettabile su tutto l’edificato nazionale, sia pubblico che privato, sono lunghi. Fondi pubblici vengono messi a disposizione anche per la riduzione del dissesto idrogeologico ma, molto spesso, è proprio la mancanza di consapevolezza dei rischi del proprio territorio che espone ancora di più i cittadini i quali, in molti casi, non conoscono i giusti comportamenti da adottare in caso di calamità naturali. È quindi necessario investire nella diffusione della cultura della prevenzione “non strutturale”, che coinvolga direttamente i cittadini, attraverso attività che aiutino a migliorare la consapevolezza dei rischi naturali, la conoscenza degli effetti sul territorio ed i migliori comportamenti da adottare.
Ed è fondamentale che queste attività partano già nelle scuole affinché si instauri, tra i piccoli cittadini di domani, una radicata cultura di protezione civile”.
Il Comunicato stampa in formato pdf