Alla vigilia delle elezioni europee, che sembrano aver dato una tregua provvisoria all’esecutivo sulla TAV, l’argomento Codice dei contratti è tornato prepotentemente alla ribalta con la possibilità del doppio binario di un decreto legge, con le modifiche indifferibili, e un disegno di legge delega che avrà invece il compito di modificare integralmente un impianto normativo che tirate le somme non è piaciuto alle stesse stazioni appaltanti che ne avrebbero avuto maggiori benefici con la maggiore (ma poco gradita) flessibilità.
LavoriPubblici – 13 marzo 2019