Una soluzione dal calore della Terra: La ”Piattaforma Geotermica” al lavoro per una vera transizione energetica.
Sono trascorsi alcuni anni da quando al Consiglio Nazionale dei Geologi è stato conferito – dall’allora Ministero competente – il ruolo di coordinatore della Piattaforma Geotermica, un tavolo permanente a cui afferiscono Associazioni, lo stesso Ministero della Transizione Ecologica, Enti Pubblici e Privati, Ordini Professionali e Imprese che si occupano di geotermia, ovvero dell’utilizzo del calore terrestre nelle sue diverse forme, e le attività proseguono al fine di valorizzare questa importante fonte energetica.
Nell’incontro dello scorso 24 Febbraio 2022, tenutosi presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa promosso da AIRU e UGI, ed a cui ha partecipato Emanuele Emani coordinatore della Piattaforma Geotermica, che ha affiancato Lorenzo Spadoni, Presidente AIRU e Bruno Della Vedova, Presidente UGI, sono stati affrontati i temi inerenti le iniziative che gli operatori nazionali e internazionali del settore del riscaldamento e del settore geotermoelettrico sono in grado di proporre, allo scopo di ridurre i costi energetici dovuti ai consumi dei combustibili fossili, di fronteggiare l’emergenza energetica e per decarbonizzare le città.
UGI e AIRU (con il sostegno di EGEC) hanno evidenziato come la geotermia, per le sue caratteristiche di stabilità e continuità di esercizio, offre ottime prestazioni contribuendo significativamente al mix energetico rinnovabile nei tre settori principali: produzione elettrica, mediante impianti di abbattimento gas ad alta efficienza o ibridi innovativi, utilizzo del “calore geotermico” per riscaldamento e raffrescamento, anche con l’ausilio di pompe di calore (Geoscambio), e teleriscaldamento di complessi edilizi, città e per l’industria, anche in forma integrata con recupero del calore di scarto.
“L’ampio riscontro di partecipazione tra tutti gli operatori del settore teleriscaldamento e del settore geotermoelettrico al Tavolo Tecnico – dichiara il Coordinatore Emani – ha permesso di instaurare un confronto interessante e propositivo, evidenziando le potenzialità ma anche le criticità del settore”.
Durante il confronto è stato evidenziato, che pur essendo una tecnologia in costante sviluppo, il tasso di crescita della geotermia per la produzione geotermoelettrica è ancora troppo basso.
I motivi di tale ritardo sono da ricercare soprattutto in tre motivazioni:
– elevati costi iniziali per l’esplorazione, la perforazione e la valutazione delle potenzialità,
– procedure complesse e tempi eccessivamente lunghi per ottenere i permessi e le concessioni,
– scarsi investimenti in Ricerca ed Innovazione e carenza di misure di sostegno per far decollare il settore e per creare nuovi posti di lavoro.
I risultati di questo confronto saranno condivisi all’interno di un Position Paper al fine di rendere fruibile il significativo contributo che la geotermia può dare alla transizione energetica del Paese in un periodo, come quello attuale, in cui risulta urgente e necessario diversificare le fonti di energia da fonte rinnovabile.
“Abbiamo atteso lunghi anni prima che fosse recepita la proposta di legge della Piattaforma Geotermica per disciplinare e favorire la realizzazione di impianti geotermici “a bassa entalpia” per rendere le nostre abitazioni autonome nella produzione del calore e del raffrescamento estivo, ed oggi registriamo una forte accelerazione normativa che, se approvata, porterà a breve benefici innegabili sotto tutti gli aspetti – conclude il geologo emiliano”.
Il futuro dal calore della terra, non sarà la soluzione del problema, ma certamente un grande passo avanti verso una transizione energetica di riconversione dei combustibili tradizionali che richiede tempi lunghi ed impegno incessante.