Abbiamo appreso nei giorni scorsi da notizie di stampa della nomina a Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di un esterno, laureato in Scienze Motorie e in Sociologia Politica, il cui curriculum vitae e professionale è facilmente consultabile in rete.
Al riguardo, con senso di responsabilità e spirito costruttivo, e senza cedere a facili tentazioni polemiche, intendiamo esprimere alcune considerazioni:
- L’INGV è attualmente la più grande istituzione europea nel campo della geofisica e vulcanologia ed ha quale missione principale il monitoraggio dei fenomeni geofisici nelle due componenti fluida e solida del nostro pianeta. All’INGV è affidata la sorveglianza della sismicità dell’intero territorio nazionale e dell’attività dei vulcani italiani attraverso reti di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi.
- Proprio in questi giorni in cui il nostro paese sta vivendo la drammatica emergenza sismica che ha colpito la Regione Emilia Romagna si è palesata la valenza strategica dell’Istituto divenuto punto di riferimento fondamentale ed istituzionale per gli operatori di emergenza e, più in generale, per tutti i cittadini interessati.
- Il ruolo di Direttore Generale dell’INGV non può considerarsi ad esclusiva valenza manageriale, come quello ad esempio di un semplice dirigente amministrativo, rientrando tra i compiti specifici quelli di indirizzo e coordinamento finalizzati a garantire la piena operatività dell’ente. A leggere il curriculum del dott. Ghilardi, con particolare riferimento agli ultimi incarichi ricoperti in ordine di tempo, si rileva a nostro avviso quantomeno la sottovalutazione dell’importanza e della delicatezza dell’incarico in questione.
- L’aver assimilato l’INGV, per quanto riguarda i metodi ed i meccanismi di nomina e di cooptazione per l’assegnazione degli incarichi apicali, ad un qualsiasi altro ente dello Stato oggetto di logiche di spartizione e lottizzazione, denota quantomeno una palese disattenzione verso le delicate funzioni che l’INGV è chiamato a svolgere con particolare riferimento alla prevenzione ed alla sorveglianza sismica.
Concludiamo infine ricordando che una seria politica di protezione e prevenzione sismica, tanto auspicata nei discorsi ufficiali, passa necessariamente anche attraverso la trasparenza e la giusta attenzione nell’affidamento di incarichi come quello in questione. Una attenzione che avrebbe dovuto tradursi nel privilegiare merito e competenze specifiche.
Una scelta quindi a nostro avviso difficile da spiegare anche e soprattutto alle decine di giovani ricercatori precari che operano all’interno dell’INGV per la nostra sicurezza ed ai quali sicuramente non potremo raccontare che in Italia il merito e la competenza contano ancora qualcosa!
Il Consiglio Nazionale dei Geologi