“In Italia ben 3.300 eventi disastrosi negli ultimi 60 anni”

 

Graziano : “ Restiamo in attesa di un Governo del Paese che ci ascolti . In Italia ben 3.300 eventi disastrosi negli ultimi 60 anni”.

“Negli ultimi 60 anni gli eventi naturali a carattere disastroso in tutta la penisola, collegabili principalmente a fenomeni quali improvvise inondazioni torrenziali, frane o colate di fango e detriti, sono stati più di 3.300. Centinaia di migliaia il numero di sfollati e senzatetto, migliaia i morti.

Eventi che, se ce ne fosse ancora bisogno, hanno  fornito  l’ennesimo esempio di quanto l’Italia sia un paese fragile, con molte aree a rischio geologico nell’accezione più ampia di questa definizione”. Lo ha affermato poco fa , Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , intervenendo alla convention dell’ANCE in corso a Roma, alla presenza del Ministro all’Ambiente Corrado Clini e del Vice Ministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia.

“Chiediamo al  Governo, seppure si avvii verso la fine della legislatura – ha proseguito Graziano – di creare almeno le condizioni per la costituzione di una nuova Commissione di difesa del suolo , che possa consentire ai Governi che verranno di varare una nuova legge di governo del territorio.

Seppure si debba dare atto della valenza dei PAI è in linea generale censurabile l’attuale approccio alle problematiche di difesa del suolo, inteso esclusivamente come occasione di finanziamento degli interventi strutturali per la riduzione del rischio , comunque necessari, e non, come invece si auspica , come pianificazione integrata . Occorre ripensare le strategie , ridefinire gli obiettivi ed i quadri programmatori , ripensare le politiche e gli strumenti normativi e operativi per uscire dal paradosso di un paese che non riesce a passare dall’emergenza alla gestione ordinaria del territorio. Una politica sostenibile di uso del suolo e di riduzione del rischio idrogeologico non può non passare attraverso una modifica normativa, attraverso una nuova legge di governo del territorio , ripartendo , dalle esperienze positive della L:183/89 , considerando ancora una volta il bacino idrografico come unità di governo e lavorando per rimuovere le criticità sia di quella legge, sia delle attuali forse ancora maggiori. Una legge di governo del territorio deve portare con se una riforma urbanistica , l’implementazione delle reti di monitoraggio , le esperienze positive dei presidi territoriali , il rafforzamento di servizi tecnici multidisciplinari e , non ultimo, deve saper attribuire con chiarezza competenze , ovvero anche responsabilità. Come Consiglio Nazionale dei Geologi non soltanto l’auspichiamo e la invochiamo da tempo, ma ci siamo fatti promotori di iniziative che consentano di mettere a sistema le tante esperienze de mondo universitario , del mondo professionale e delle diverse amministrazioni.  Rivendichiamo il ruolo di sussidiarietà degli Ordini professionali e, come geologi, la piena competenza in materia . Restiamo in attesa di un Governo del Paese che ci ascolti”. 

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