I geologi al Made Expo di Milano

 

D’Oriano: “Rischio sismico : non esiste seria politica di prevenzione dai rischi naturali senza l’apporto  fondamentale della Geologia” e ancora “non è possibile fare prevenzione eliminando il controllo delle autorizzazioni sismiche”.

Calcagnì : “E’ fondamentale che le nuove costruzioni siano ubicate in zone geologicamente idonee. Proseguire e sviluppare la microzonazione sismica dei Comuni italiani . Nel Paese 4500 morti per i terremoti dal ‘68 ad oggi”

Proseguire e sviluppare la Microzonazione Sismica dei Comuni Italiani , introdurre il certificato di idoneità geologica dell’ edificio. Introduzione di una norma legislativa che permetta alle strutture tecniche comunali di dotarsi della professionalità geologica . Abolizione del concetto di  Opera modesta  dal corpus delle recenti Norme Tecniche per le Costruzioni con riferimento agli studi geologici necessari per la loro realizzazione, o per la sanatoria di edifici esistenti. Questo è quanto chiedono i geologi al Governo Monti sul fronte rischio sismico .  Lo hanno affermato questa mattina i Consiglieri Nazionali dei Geologi, dal palco della Sala Gemini della Fiera di Milano dove è in corso la conferenza “La geologia nella prevenzione della pericolosità sismica del territorio: la microzonazione sismica”,  organizzata dal Consiglio Nazionale dei Geologi nell’ ambito di Made Expo Milano Architettura Design Edilizia 

Il Vice Presidente Vittorio d’Oriano ha sottolineato “come non si possa fare una seria politica di prevenzione senza porre al centro del problema la conoscenza dei fenomeni naturali e delle caratteristiche geologiche del territorio. Certamente non può passare sotto silenzio il fatto che proprio la regione più colpita dal terremoto di quest’anno abbia stabilito di sospendere i controlli delle autorizzazioni sismiche fino alla fine dell’anno in corso”. Giovanni Calcagnì, consigliere nazionale e componente della commissione della protezione civile, ha ricordato “come negli  ultimi 40 anni ,  a partire dal terremoto del Belice del 1968 i terremoti hanno provocato in Italia ben 4.500 morti ed una spesa di circa 150.000 milioni di euro . L’ unica azione efficace per ridurre le conseguenze dei terremoti è la prevenzione – ha proseguito Calcagnì –  che nel caso del rischio sismico , si riconduce principalmente alla realizzazione di costruzioni strutturalmente capaci di resistere a terremoti violenti” .            

Secondo i geologi , però questo  non basta, “poiché dal punto di vista geologico e sismico -  ha ribadito il Consigliere Eugenio Di Loreto  – e’ preferibile che le nuove costruzioni siano ubicate in zone geologicamente idonee, ovvero zone soggette a minime amplificazioni sismiche, oltre che esenti dalla possibilità di sviluppare fenomeni di instabilità locale, come frane, liquefazioni, subsidenze, sprofondamenti ecc”.

Concorda il Consigliere Paride Antolini che ha concluso : “come sia altrettanto fondamentale che le costruzioni esistenti vengano migliorate e/o adeguate strutturalmente in funzione della reale pericolosità sismica locale del sito e dell area circostante su cui sorgono” .     

Presenti alla conferenza , Vittorio d’ Oriano , Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi,  Giovanni Calcagnì , Consigliere Nazionale dei Geologi Paride Antolini, Consigliere Nazionale dei Geologi, Nicola Tullo Commissione Protezione Civile , Eugenio Di Loreto Consigliere Nazionale dei Geologi . 

Il Comunicato stampa in formato pdf