Il recente fenomeno avvenuto a Fiumicino (RM), sabato scorso, con la fuoriuscita di gas naturali e la formazione di un piccolo Geyser dal terreno è ben noto nel territorio della Provincia di Roma, ed è anche ben studiato.
“Siamo a conoscenza che il territorio vicino a Roma, nei Comuni di Marino, Ciampino, e Fiumicino è, da tempo remoto, soggetto a fenomeni di natura geologica per la presenza di concentrazioni anomale di gas naturali costituiti prevalentemente da CO2”. E’ quanto afferma il Consigliere Nazionale dei Geologi Eugenio Di Loreto, geologo laziale.
“Nel Distretto Vulcanico dei Colli Albani e nelle aree limitrofe – ha proseguito Di Loreto – il gas nel sottosuolo risale verso la superficie lungo faglie e fratture, che a volte possono intercettare la falda acquifera superficiale. Studi e ricerche scientifiche, commissionate dalla Regione Lazio ed effettuate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’Università degli Studi di Roma “Sapienza” hanno permesso di individuare e definire zone pericolose circostanti la Capitale. Tali studi, attualmente in corso, hanno fatto si che La Regione Lazio emanasse una Determinazione che stabilisce che nei territori in cui si sono verificati tali fenomeni è obbligatorio, in sede di approvazione degli strumenti urbanistici, eseguire delle misure di concentrazione dei Gas al suolo, per verificare l’idoneità all’edificazione delle aree.
In particolare, nel territorio del Comune di Fiumicino si era già verificato un incidente per fuoriuscita di gas nel 2005 senza gravi conseguenze per la Popolazione”.
“E’ utile ribadire alcune misure precauzionali – ha concluso Di Loreto – e di sicurezza già attivate dal Dipartimento di Protezione Civile e dai Sindaci dei comuni interessati dal fenomeno” e precisamente: areare sempre i locali, chiusi da molto tempo, prima di accedervi (cantine, garage, lavatoi); non utilizzare locali interrati e seminterrati per attività abitative, lavorative, ricreative e soprattutto per ricovero notturno; vietare l’accesso negli scantinati ai bambini, se non accompagnati da adulti; dotare i locali interrati di un impianto di ventilazione forzata, per garantire un’adeguata circolazione dell’aria e impedire pericolosi accumuli di gas tossici negli ambienti chiusi; evitare la permanenza prolungata in strutture depresse, eventualmente presenti all’esterno delle abitazioni (piscine vuote, canali di raccolta delle acque, cisterne interrate, pozzi, ecc.) e accedervi con grande prudenza, avendo l’accortezza che all’esterno della struttura vi sia qualcuno in grado di portare soccorso; segnalare con la massima urgenza al comune di appartenenza la presenza di situazioni potenzialmente pericolose per la salute pubblica, come: presenza di animali morti senza motivi apparenti, ingiallimento e repentino appassimento di alberi e piante, o impossibilità di attecchimento e crescita di erba, colture e piante in giardino o in terreni agricoli, fuoriuscita di gas da pozzi o scavi”.
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