Alluvione in Puglia – Calcagnì: “A 50 anni dal Vajont l’Italia ha ancora tanto da imparare, di nuovo morte e alluvioni”

 

Valletta ( geologi Puglia ) : “ Le politiche nazionali e regionali devono intervenire in tempi brevi”. 

“Il territorio pugliese come quello di tutta l’Italia in queste ore sta dimostrando la sua fragilità ed esposizione alla pericolosità idraulica e geomorfologica. Oggi, come ieri possiamo solo esprimere un forte rammarico e cordoglio per le vite umane spezzate, vite di concittadini che nella loro quotidianità si sentivano protetti da uno Stato e da tutti quegli enti preposti alla gestione del territorio. Lo sforzo di questi anni non è bastato; l’elenco delle alluvioni nel tarantino nell’ultimo decennio e’ lungo: settembre 2003, novembre 2004, marzo 2011, settembre 2011, ottobre 2012 solo per citare alcune delle più disastrose con effetti su beni e persone”. Parole dure quelle del Consigliere Nazionale dei Geologi , Giovanni Calcagni’. “A 50 anni dal Vajont – ha dichiarato Calcagni’ – l’Italia ha ancora tanto da imparare”. 

“Il territorio Pugliese non e’ per nulla scevro da specifiche vulnerabilita’ geoambientali . Le politiche nazionali e regionali – ha affermato Salvatore Valletta , Presidente Ordine Geologi della Puglia –  devono intervenire in tempi brevi e con azioni incisive: istituire il Servizio Geologico Regionale; rispettare le pericolosità individuate dagli enti sovraterritoriali come le Autorità di Bacino e aggiornare i Piani Comunali di Protezione civile; ripristinare in tempi rapidi il Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino della Puglia che una legge regionale frettolosa ha abrogato lo scorso luglio; progettare in termini interdisciplinari sempre e comunque nel rispetto delle unità fisiografiche come i bacini idrografici e degli equilibri intrinseci del territorio in cui si interviene; imporre una urbanizzazione con la progettazione delle grandi opere che siano compatibili con le caratteristiche del territorio e non viceversa; operare rispettando i piani sovraordinati che guardano al territorio come area vasta; istituire i presidi territoriali sotto una regia sopra territoriale in modo da far si che si operi in termini di previsione e prevenzione.

E’ urgente aprire subito un tavolo serio e costruttivo nell’interesse delle popolazioni e del territorio pugliese, altrimenti, politicamente e moralmente risulterà paradossale inaugurare una nuova opera come una strada, un ponte, una scuola, un ospedale sapendo che altre porzioni del territorio non sono in sicurezza e con essi le popolazioni che li transitano o li risiedono.

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