A sei anni dal sisma che provocò oltre 300 vittime, la ricostruzione del capoluogo abruzzese procede, ma solo da un punto di vista edilizio. La scelta di puntare sulle “new town”, finite tra l’altro al centro di diverse inchieste giudiziarie, l’hanno privata infatti di un progetto urbanistico in grado di far tornare a vivere la città. “La nostra è una vita sospesa”, dice il sindaco Cialente. E a soffrirne sono soprattutto i giovani, che cercano di sfuggire al disagio ricorrendo sempre più spesso ad alcol e droga.
– R’E LE INCHIESTE – 2 aprile 2015