Il prossimo 6 settembre i geologi scenderanno nelle piazze d’Italia per far conoscere e farsi conoscere. L’importante iniziativa, promossa dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), vede l’adesione di numerosi ordini regionali, in primis quello del Lazio, guidato dal presidente Roberto Troncarelli. “Georischi, li (ri)conosco, mi difendo”, questo il titolo dell’appuntamento organizzato su scala nazionale, che punta a sollecitare l’interesse di comunità e istituzioni verso le tematiche connesse alla Geologia, ai suoi rischi e a stimolare l’interesse verso le corrette azioni di prevenzione che ogni persona dovrebbe conoscere. “Infatti – ha affermato il coordinatore della Commissione di Protezione Civile dell’Ordine dei Geologi del Lazio, Marina Fabbri – la straordinaria grande bellezza da una parte, e un territorio estremamente fragile dall’altra, sono le due facce di una stessa medaglia: il nostro Paese”. L’Italia d’altronde è un paese geologicamente “giovane” e ancora in piena evoluzione. La sua superficie si trasforma continuamente attraverso terremoti, eruzioni, frane ed alluvioni.
Nel Lazio oltre 10.000 frane censite.
“Per quanto riguarda le frane – ha continuato Marina Fabbri – ad esempio, nella Regione Lazio ne sono state censite oltre 10mila e la provincia con un numero maggiore di frane è risultata Frosinone . Corrette politiche di governo del territorio, quindi, dovrebbero attribuire il giusto valore alla Geologia, inquadrandola quale materia fondamentale per la comprensione dei processi di evoluzione della superficie terrestre nonché per la valutazione degli effetti, nel tempo, delle scelte dell’uomo. Le continue modifiche del territorio, dovute dall’azione spesso distorta dall’uomo hanno incrementato la possibilità di accadimento dei fenomeni di rischio e aumentato il pericolo per beni e persone nelle, zone dove tali eventi sono possibili”.
Concetti e riflessioni, quelle sulla Geologia, che saranno appunto approfondite dai Geologi del Lazio nella campagna di sensibilizzazione del 6 settembre, quando attraverso l’esposizione di carte geologiche, di immagini degli eventi geologici del passato, di strumenti di indagine e di studio di cui si dota il geologo, oltre che di laboratori didattici, si intenderà far comprendere ai cittadini quanto “l’uomo possa essere difensore del proprio territorio – ha sottolineato ancora Marina Fabbri – ma anche artefice, concausa, e vittima dei fenomeni di dissesto. A Roma gli eventi meteorici particolarmente intensi di fine gennaio 2014, ad esempio, hanno innescato 68 frane nel settore nord ovest della città. Gli eventi franosi sono stati nella maggioranza dei casi superficiali, hanno però interferito con numerose strutture antropiche prevalentemente viarie. Oppure – ha concluso il coordinatore della Commissione di Protezione Civile dell’Ordine dei Geologi del Lazio – l’enorme espansione edilizia subita dalla Capitale negli ultimi decenni, avvenuta senza una conoscenza approfondita dello stato del sottosuolo, ha fatto sì che siano presenti numerose cavità storiche sotterranee in aree oggi altamente urbanizzate, con fattori di potenziale dissesto”.
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