70 anni fa la tragedia della diga di Molare (Piemonte): i morti furono 111

 

Domani grande evento con Consiglio Nazionale dei Geologi e Geologi della Liguria  con geologi provenienti da tutto il Piemonte e dalla Liguria

Geologi sui luoghi della tragedia. Ancora da non dimenticare, mai!

Domani venerdì 25 settembre alle ore 9 a Ovada (Al) in Via Cairoli Salone Padre Giancarlo, seguirà il giorno dopo l’escursione didattica nei luoghi della tragedia.

Malgarotto: “Solo facendo tesoro delle esperienze del passato riusciremo a pianificare un futuro con meno catastrofi”.

Cremaschi (geologi Piemonte): “Conoscere e capire per smontare l’alibi della imprevedibilità degli eventi e della loro eccezionalità”.

Graziano: “Siamo dinanzi all’ennesimo esempio, ahimè quasi sconosciuto di una carente conoscenza geologica e ambientale a supporto di progetti ad alto impatto sul territorio”.

Bonaria (geologo):  “Le quantità di pioggia cadute in quell’infausto 13 agosto di ottant’anni fa sono del tutto comparabili con quelle registrate lo scorso ottobre in occasione dell’ennesima alluvione nel basso Piemonte, altro che eventi eccezionali!”

I geologi riuniti per fare il punto della situazione sullo stato del territorio, partendo dal ricordo e dall’esperienza della tragedia della diga di Molare del 13 agosto 1935.

“Solo facendo tesoro delle esperienze del passato – dichiara Carlo Malgarotto, Presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi della Liguria – riusciremo a pianificare un futuro con meno catastrofi. Non ci si può nascondere sempre dietro l’eccezionalità degli eventi, bisogna avere il coraggio di gestire il territorio in maniera sostenibile dal punto di vista idro-geomorfologico.”

Silvano Cremasco, Presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi del Piemonte concorda: “Affinché la memoria delle catastrofi non serva solo a ricordare ed onorare le vittime, dal passato occorre trarre insegnamenti e stimoli per  mettere a punto strategie di prevenzione efficaci: l’esame delle cause che provocarono il crollo della diga del Molare, impianto la cui costruzione iniziò alcuni mesi dopo l’analoga tragedia del ’23 a Pian del Gleno, ha per l’appunto questa finalità. Conoscere e capire per smontare l’alibi della imprevedibilità degli eventi e della loro eccezionalità.”

“Siamo davanti all’ennesimo esempio, ahimè quasi sconosciuto – rincalza Gian Vito Graziano Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – di una carente conoscenza geologica e ambientale a supporto di progetti ad alto impatto sul territorio. Le Linee Guida che stiamo predisponendo con #italiasicura vanno proprio nel senso della sostenibilità della progettazione e del corretto inserimento nel contesto geologico e ambientale.”

“Le quantità di pioggia cadute in quell’infausto 13 agosto di ottant’anni fa – ricorda Vittorio Bonaria, geologo e promotore del convegno – sono del tutto comparabili con quelle registrate lo scorso ottobre in occasione dell’ennesima alluvione nel basso Piemonte, altro che eventi eccezionali!”

Appuntamento venerdì 25 settembre alle ore 9 a Ovada (Al) in Via Cairoli Salone Padre Giancarlo, seguirà il giorno dopo l’escursione didattica nei luoghi della tragedia.

Il Comunicato Stampa in formato pdf