Rischio idrogeologico nel Sannio, l’allarme dei geologi

Russo: “Il dissesto idrogeologico porta via suolo che non recupereremo più con pesanti conseguenze per l’economia del Paese”.

Pepe – sindaco di Benevento: “Ben l’80% dei fondi per il dissesto idrogeologico è destinato alle regioni del Nord Italia. Bisogna cambiare le carte del rischio idrogeologico nelle città”

Benedetto: “Rischio idrogeologico molto elevato nel Sannio”

“Per recuperare un solo centimetro di suolo occorrono ben 100 anni. Gli eventi alluvionali, il dissesto idrogeologico, portano via anche suolo che poi non recupereremo più con grave danno all’economia del Paese”. Lo ha dichiarato Francesco Russo, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, soffermandosi con i numerosi giornalisti a margine della conferenza svoltasi presso la Camera di Commercio di Benevento a 5 mesi dall’alluvione che colpì duramente il Sannio. Russo è stato chiaro: “Si dice – ha dichiarato Russo – che le alluvioni sono sciagure naturali dovute al mutamento climatico e alle forze che dominano l’uomo. E’ uno dei modi per non assumere le nostre responsabilità. Mentiamo anche con la natura, fingiamo che le colpe siano sempre tutte sue. Oggi l’uomo continua ad agire su un territorio già deturpato. Adesso dobbiamo mettere la parola fine. Già nel 1979 gli scienziati preannunziarono un radicale cambiamento del clima che avrebbe interessato, in particolar modo, il bacino del Mediterraneo. Da allora, per anni, solo una sparuta minoranza degli operatori professionali, tra cui i geologi, cercarono di richiamare l’attenzione sulle possibili conseguenze. L’impermeabilizzazione delle città, l’abusivismo edilizio, l’indiscriminato consumo di suolo, l’abbandono dei terreni montani, il continuo disboscamento, gli incendi boschivi, la trasformazione degli alvei in strade, l’occupazione e coltivazione di aree di pertinenza fluviale, la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua, sono le principali concause che hanno sicuramente acutizzato il dissesto del già delicato equilibrio del territorio. A tutto ciò si aggiunge, nonostante il grido di allarme, il mancato adeguamento all’eccezionalità degli eventi delle opere infrastrutturali. Oggi l’evento eccezionale che innesca la catastrofe è norma”.

Chiaro anche Lorenzo Benedetto, Consigliere Nazionale dei Geologi e profondo conoscitore delle problematiche del territorio sannita.  “Nel Sannio oggi abbiamo una situazione ad elevato rischio idrogeologico ed anche Benevento non è esente da tale rischio. La parola d’ordine deve essere quella della prevenzione – ha dichiarato Benedetto –  e soprattutto non bisogna costruire in aree a rischio e dove è accaduto negli anni scorsi bisogna intervenire per mitigare il rischio idrogeologico. E’ necessario avere Piani di Emergenza e Piani di evacuazione”. Sulla stessa linea è la Protezione Civile, rappresentata dal responsabile regionale Aniello Di Nardo che soffermandosi con i giornalisti ha sottolineato l’importanza della prevenzione annunciando anche un piano di formazione dei sindaci campani.

Pepe: “L’80 % dei fondi al Nord Italia”.

Forte la denuncia del sindaco di Benevento, Fausto Pepe. “Oggi ben l’80% dei fondi per il dissesto idrogeologico – ha dichiarato Pepe – è destinato alle Regioni del Nord Italia, mentre a noi il 20 %.  Oggi c’è l’assoluta esigenza di cambiare le carte del rischio idrogeologico nelle città”.

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