Acqua bene pubblico

“Le perdite della rete idrica causano un costo industriale stimato in più di 200 milioni di euro all’anno ed un mancato ricavo per il sistema Italia di oltre 3 miliardi di euro all’anno. L’acqua è un bene pubblico ed è una risorsa di importanza vitale cui sono indissolubilmente legate la storia dell’umanità e la vita stessa del pianeta”. Chiara la posizione di Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi sul dibattito di questi giorni riguardante possibili liberalizzazioni in materia di acqua.  


“Una nuova coscienza deve guidare le scelte operative per una gestione equilibrata delle risorse idriche  – ha proseguito Graziano –  in un contesto sempre più condizionato da problematiche pressanti: fabbisogno crescente , cambiamenti climatici, inquinamento , desertificazione. L’acqua è un bene esauribile che va salvaguardato e dunque siamo contrari a qualsiasi forma di liberalizzazione in questo settore. Non credo che una gestione privata possa cambiare le cose”.                                    
“Ben un terzo della rete idrica italiana sarebbe da cambiare. Spesso questa dispersione  rischia di causare anche infiltrazioni e dunque voragini , smottamenti, frane – ha proseguito Graziano – ma non è solo questo ”.
C’è un altro neo importante da analizzare “ed è quello della rete fognaria – ha continuato Graziano – la cui copertura , in Italia, è dell’85% mentre quella della depurazione arriva al 70,4% e solo il 79% degli impianti di depurazione sarebbe conforme ai requisiti europei . Ben 143 le città medio – grandi che non sono ancora collegate ad un impianto fognario adeguato o prive di un impianto per il trattamento secondario dei reflui . Dunque il sistema fognario arriva all’86% del fabbisogno e la depurazione al 70%. L’Europa ci chiede di completare il ciclo entro i prossimi 3 anni, pena sanzioni pesanti a ben 178 comuni”. C’è un altro capitolo importante che è quello “degli allacci abusivi per il consumo di acqua – ha affermato Graziano – la percentuale di questo tipo di abusivismo è abbastanza alta soprattutto in Sicilia dove si disperde più del 40 % di acqua potabile a causa di tale fenomeno”.

Roma, 23 gennaio 2012

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