Hartai (Ungheria): “Da noi, dal 2011 le risorse minerarie nazionali hanno un ruolo importante nella pianificazione delle linee strategiche dell’economia nazionale”.
Graziano: “E in Italia? L’Europa per il suo sviluppo ha individuato 14 materie prime strategiche e tra queste alcune di cui stanno sotto i nostri piedi. Ma l’Italia cosa fa? Le importa”.
“Non possiamo non rilevare che il Paese ha perso la capacità di investire soprattutto nell’industria mineraria, ma anche in quella estrattiva. La Comunità europea ha individuato 14 materie prime strategiche, molte delle quali hanno un utilizzo diretto nell’innovazione tecnologica e soprattutto nell’industria hi-tech. Tra queste c’è ad esempio l’antimonio, di cui è ricca la Toscana, ma in Italia preferiamo importarne il 90%, soprattutto dalla Cina, che ne ha attualmente il monopolio. Eppure l’Italia con i suoi giacimenti potrebbe attestarsi ai primi posti della produzione mondiale, se solo decidesse di estrarlo”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi intervenendo all’Assemblea Generale della Federazione Europea dei Geologi, con ben 22 delegazioni ed in corso di svolgimento a Palermo.
“Abbiamo competenze e know how – ha proseguito Graziano – ma dobbiamo rivedere la nostra politica economica, industriale e, soprattutto, culturale. Come dire, per uscire dalla crisi, come non pensare di sfruttare quelle materie prime che ci stanno sotto i piedi? Eppure in Italia il fatturato per i soli comparti dei materiali lapidei e della sabbia ha sfiorato nel 2010 i 4 miliardi di euro, circa l’1% del PIL.
Questa potrebbe essere la terza rivoluzione industriale perché la comunità europea sta puntando sullo sfruttamento delle risorse minerarie. Oggi da settori come quello dei materiali lapidei e della sabbia incassiamo 4 miliardi di euro ma mentre il contributo percentuale delle materie prime al PIL nazionale diminuisce progressivamente discutiamo di come uscire dalla crisi. Va dunque rivista la legge quadro nazionale, in materia di risorse minerarie che è del 1927”.
In Ungheria le risorse minerarie hanno un ruolo strategico.
“Le materie prime per quantità e qualità sono essenziali per l’economia europea. La Comunità Europea – ha concluso Eva Hartai dell’Istituto di Mineralogia e Geologia dell’Università di Miskolc, Ungheria e delegata UE della Federazione europea dei Geologi – ha definito 14 tipi di materie prime essenziali e nei decenni successivi la domanda di mercato aumenterà quindi, la ricerca su questi elementi deve essere rinnovata. Dal 2011 in Ungheria le risorse minerarie nazionali hanno un ruolo importante nella pianificazione delle linee strategiche dell’economia nazionale. L’Università di Miskolc, Facoltà di Scienze della Terra e Ingegneria ha istituito il progetto di ricerca CriticEl (ricerca di base sullo sfruttamento del potenziale nazionale di sviluppo economico delle materie prime essenziali). Il progetto è co- finanziato dall’Unione europea e dal governo ungherese”.
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