Presentazione alla stampa dei risultati degli studi di microzonazione sismica

 

Domani –  Mercoledì 10 Settembre – Presentazione per la prima volta alla stampa dei risultati degli studi di microzonazione sismica effettuati sul territorio italiano ed in particolare nelle Marche. Alla conferenza stampa in programma presso la sede del Comune di San Benedetto del Tronto, interverranno: Gian Vito Graziano, presidente del CNG, Andrea Pignocchi, Presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche. Domani Conferenza Stampa mentre l’11 ed il 12 la parte scientifica.

Comunicato Stampa

Conferenza Stampa Nazionale dei geologi italiani

Graziano: “Stanno chiudendo i Dipartimenti di Scienze della Terra, in un Paese, quale l’Italia, con 35 disastri sismici in 153 anni e dove il patrimonio edilizio storico comprende il 65% del costruito. Durante la conferenza stampa nazionale di San Benedetto del Tronto  illustreremo alla stampa il pacchetto di proposte al Governo Renzi”.

Pignocchi: “Nelle Marche i primi studi di microzonazione sismica sul territorio. Domani i dati in conferenza stampa”. 

Su quanto sta accadendo in Italia

Domani – Mercoledì 10 Settembre – alle ore 12 – Conferenza Stampa Nazionale dei geologi italiani –presso la sede del Comune di San Benedetto del Tronto.

“In tema di prevenzione dal rischio sismico, nelle Marche si stanno eseguendo da tre anni a questa parte studi e indagini di Microzonazione Sismica di I° livello e di CLE (Condizioni Limite per l’Emergenza). Ad oggi sono stati interessati molti comuni del territorio regionale e fra questi tutti i capoluoghi di Provincia e i comuni con il maggior numero di residenti. Con interessanti risultati molto apprezzabili dal punto di vista tecnico e scientifico. Questo grazie all’accordo fra Regione Marche (dipartimento di Protezione Civile) e gli ordini professionali in primis quello dei geologi delle Marche e, dal secondo anno, con l’importante contributo dato dagli ordini degli ingegneri, architetti e geometri; con i quali si è lavorato ad un unico scopo, che è esattamente quello del titolo del convegno: “la salvaguardia del territorio e della popolazione”. Lo ha affermato Andrea Pignocchi, Presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche.

Domani, Mercoledì 10 Settembre, alle ore 12, presso la sede del Comune di San Benedetto del Tronto, Conferenza stampa nazionale dei geologi italiani, durante la quale verranno comunicati anche i primi dati riguardanti gli studi di microzonazione sismica in corso in Italia. La conferenza stampa , alla quale parteciperà il vertice del Consiglio Nazionale dei Geologi, si svolgerà alla vigilia della convention nazionale dei geologi italiani , sul Rischio Sismico e la Prevenzione, al Palariviera di San Benedetto del Tronto dove giungeranno 600 geologi da tutta Italia.  Durante la conferenza stampa i geologi italiani illustreranno alla stampa anche le proposte al Governo Renzi per la messa insicurezza dei territori, degli edifici ed anche per il rilancio economico del Paese.

“Quanto è stato fatto nelle Marche per la MZS e la CLE è solo un esempio – ha proseguito Pignocchi –  da implementare estendere ed allargare, di quella che deve essere una corretta politica di prevenzione. Per questo servono risorse, molte più di quelle messe a disposizione fino ad ora, da spendere in tempi certi con una adeguata programmazione politico-finanziaria, da mettere a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni a favore di studi, indagini e progetti da realizzarsi per ridurre il rischio idrogeologico e sismico. Moltissimo si deve ancora fare. In primo luogo, ad esempio, adeguare le strutture pubbliche, in particolare scuole, ospedali, ecc., eseguendo le verifiche di vulnerabilità sismica e intervenendo per rendere compatibili le stesse rispetto al rischio sismico. Agevolando, ad esempio con recuperi fiscali, i privati che vogliano eseguire, di propria iniziativa, le verifiche di vulnerabilità sismica e procedere con gli eventuali lavori di adeguamento che si rendessero necessari in seguito alle anzidette verifiche.

La missione che deve coinvolgere le Professioni, la Pubblica Amministrazione e la Politica deve essere quindi indirizzata alla sicurezza del cittadino e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio.

I geologi in questa sfida ci sono con le loro conoscenze, la loro capacità di leggere il territorio e l’ambiente e si ritrovano a San Benedetto consci della propria utilità, pur vivendo un periodo di estrema difficoltà economica.

E la situazione in Italia è preoccupante.

“Sono azzerati i finanziamenti per la ricerca di base – ha dichiarato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi –  dovranno chiudere la metà delle scuole di dottorato, non vengono rimpiazzati i docenti che vanno in pensione ed è più che marginale la posizione delle Scienze nei programmi scolastici. Durante la Conferenza Stampa Nazionale in programma a San Benedetto del Tronto illustreremo alla stampa il nostro pacchetto di proposte sul Rischio Sismico e per mettere in sicurezza l’Italia. Nel nostro Paese, dal 1861 ad oggi abbiamo avuto 35 disastri sismici, ovvero terremoti con elevato ed esteso impatto distruttivo in media uno ogni 4 – 5 anni, con gravi danni a 1560 località, fra cui 10 città capoluogo. Il patrimonio edilizio storico nel nostro Paese comprende oltre il 65% del costruito attuale. L’Italia è ricca di monumenti, centri storici, ma anche di catastrofi naturali che producono morte e devastazione, dove, mentre si continua a morire sotto i colpi di terremoti neanche particolarmente severi, ma ora persino sotto i colpi di forti temporali, si discute senza mai entrare nell’essenza e nel rigore dei problemi per tentare di risolverli.

Una storia sismica, quella italiana, che avrebbe dovuto portare ad investire in cultura geologica, a configurare politiche che si pongano l’obiettivo prioritario di mettere in sicurezza le nostre case, le nostre scuole e i nostri uffici, a programmare strategie di comunicazione verso i cittadini affinché imparino a convivere con il rischio.

Sono passati cinque anni dal terremoto che sconvolse L’Aquila e l’Abruzzo, ne sono passati due da quello dell’Emilia Romagna, due eventi così drammatici accaduti nell’era della comunicazione, che avevamo erroneamente creduto che avrebbero finalmente posto le basi per una efficace politica di prevenzione sismica, pur nell’incapacità tutta italiana di pianificare azioni e strategie.

Stanno chiudendo molti corsi di laurea e gli stessi dipartimenti di Geoscienze, si tratta di un problema non solo accademico o culturale, ma anche sociale, ambientale ed economico”.

Il Comunicato Stampa in formato pdf