Prima di esplicitare formalmente il voto desidero fare alcune precisazioni relativamente a considerazioni espresse nel corso del dibattitto in quest’aula.
E’ necessario farle in quanto voglio che sia chiaro che il Consiglio Nazionale Geologi non si oppone alla revisione delle NTC, si oppone alle variazioni peggiorative di un testo già da noi abbondantemente, ed io dico con ragione, criticato. Affermare quindi che comunque si debba approvare un testo non è condivisibile neanche in linea di principio. Credo non dovrebbe sfuggire a nessuno che non si possa approvare un testo che espone il fianco a grandi critiche e riserve di tutto il mondo professionale che è poi il solo che sarà chiamato ad applicare quelle stesse norme.
E il mondo professionale è altra cosa rispetto a quello delle università così come i professionisti sono altra cosa rispetto agli appartenenti al mondo accademico.
Credo viceversa sarebbe davvero interessante riflettere sul perché norme che sono state rese esecutive nel 2008, forse troppo frettolosamente sull’onda emotiva del terremoto dell’Aquila, abbiano rivelato fin da subito tutti i loro limiti. E si sia dovuto pensare subito dopo a modifiche, testo 2012 mai portato all’approvazione di questa assemblea, e quello odierno. Ovviamente non possiamo ritenere che quei limiti siano dipesi soltanto dall’urgenza con la quale quelle norme furono allora approvate. Per quanto ci riguarda vi sono questioni di merito, a nostro avviso serissime, che sarebbe stato assai più producente considerare al momento e che si ripropongono integralmente nel testo oggi in discussione.
Vorrei anche puntualizzare qualcosa in merito alle procedure visto che nella la passata riunione ripetutamente si è tenuto ad affermare che tutte le procedure sono state rispettate. Io non ho dubbi che formalmente le procedure siano state rispettate. Posso però affermare, come categoria di geologi, che abbiamo avuto il testo integrale della proposta alla fine di luglio 2014, che abbiamo portato le nostre osservazioni entro la data fissata del 5 settembre.
Ora io credo che un fatto sia poter interloquire nel corso della stesura della variante altro fatto è farlo quando il testo è già definito ancorché in bozza. Sono due modi diversi di procedere: noi preferiamo il primo.
Ciò premesso io sono qui per esplicitare un voto contrario all’approvazione del testo illustrato dalla commissione relatrice. Non entrerò nel merito specifico dell’articolato ed in particolare degli articoli 3, 6 e 7 ma non posso non dire che non condivido neanche una delle affermazioni qui rese dal Prof. Lancellotta.
Sinteticamente due questioni su tutte.
La prima relativa al contenuto della relazione geologica. Ora, se c’è un Ente preposto a rappresentare la categoria dei geologi io credo questo sia il CNG e nessun altro. Credo quindi che le considerazioni da noi espresse sul punto avrebbero potuto essere trattate con maggior attenzione di quanto in effetti è stato. Anche il titolo è rivelatore di un modo di approcciarsi per noi significativamente sbagliato: “caratterizzazione e modellazione geologica”. Davvero qualcuno pensa che prima si fa la caratterizzazione e poi la modellazione?
La seconda questione invece è relativa al permanere della doppia indagine geognostica: una per la relazione geologica e l’altra per la relazione geotecnica ed al perdurare, per quest’ultimo aspetto, della sola responsabilità del cosiddetto Progettista nella scelta del tipo, del numero e della relativa ubicazione delle indagini.
Qualcuno in quest’aula ha detto, nel corso della prima riunione sul tema, che non si possono fare varianti che aumentino i costi della progettazione. Ovviamente ha ragione, ma, nel caso di specie, non è solo una mera questione di costo. E una questione di ragionevolezza, già oggi nessuno e sottolineo nessuno si sogna di fare una doppia campagna geognostica e ciò è avvenuto anche in progetti che questo stesso Consiglio ha esaminato e sui quali è stato chiamato ad esprimere il proprio parere.
Ma vi è una questione di sostanza che io personalmente e tutto il Consiglio che qui rappresento proprio non condividiamo.
Dalla lettura degli articoli infatti emerge una dicotomia assoluta fra geologia e geotecnica. Cosa per noi antistorica, non scientifica, irrazionale e foriera di grandi problemi nel tempo a venire. Nei prossimi giorni apparirà con tutta evidenza che anche questo modo di vedere le cose, che noi ovviamente non condividiamo, sta alla base di quanto è avvenuto per esempio nella recente alluvione di Carrara. Un argine che si ribalta per insufficienza se non totale assenza delle fondazioni ma quel che è peggio per un divorzio “tutto all’italiana” fra le due discipline scientifiche che stanno alla base di una corretta progettazione.
Questi in sintesi i motivi per i quali io esprimo il voto contrario.
Roma, 14 novembre 2014
La sintesi della dichiarazione di voto in formato pdf