Tra le Regioni più a rischio idrogeologico c’è la Calabria

“La Calabria, per la sua conformazione orografica e per la sua fragilità geologico-strutturale, ma anche per le dissennate politiche di governo del territorio attuate negli ultimi 50 anni, è sicuramente da annoverare tra le regioni italiane più esposte ai rischi naturali ed in particolare a quello sismico ed idrogeologico”. Lo ha affermato poco fa Paolo Cappadona, Consigliere Nazionale dei Geologi, intervenendo a Rende in provincia di Cosenza alla conferenza sui rischi naturali nel territorio calabrese in programma al  Museo del Presente  di Rende ed alla quale sono stati invitati tutti i candidati alla Presidenza della Regione.

“Per tali motivi non sono più tollerabili ulteriori ritardi e negligenze. L’attuazione di concrete  misure di contrasto e di azioni  politiche di gestione del territorio – ha concluso Cappadona  finalizzate alla prevenzione non possono più essere considerate differibili nel tempo e devono trovare spazio prioritario nell’azione di governo.

Il potenziamento e la valorizzazione delle strutture tecniche regionali, la emanazione di nuovi atti normativi (e la  definitiva attuazione di quelli esistenti ma sempre differiti nel tempo) relativi ai controlli ed alle azioni di incentivazione e di sostegno ad un corretto uso del suolo, la rapida emanazione atti di pianificazione legati alla gestione delle acque e del suolo, sono tra le misure, per altro a costo zero, che noi geologi indichiamo”.

La situazione in Liguria ed in Italia

“Dopo Genova, Carrara e Ortonovo – ha affermato Carlo Malgarotto , Presidente Geologi Liguria – a distanza di un solo un mese di nuovo frane ed allagamenti in Liguria.

Nella zona di Chiavari, il Torrente Entella, a fronte di precipitazioni di circa 200 mm in cinque ore, ben inferiori ai 500-600 mm delle altre alluvioni, è esondato, così come il Torrente Rupinaro di cui non esiste alcun dato perché non é installato nessun strumento, forse basarsi solo sull’allerta non è più sufficiente.

Nel caso di un bacino ampio come quello dell’Entella, ad esempio, si potrebbe ritardare il picco di piena, trattenendo le acque a monte, noi siamo pronti a collaborare con le istituzioni per individuare assieme azioni e progettazioni sostenibili.

Ricordiamo anche che nella notte allagamenti diffusi tra Albegna e Ceriale hanno provocato ingenti danni alle attività florovivaistiche ed agricole, in un momento in cui abbiamo bisogno di riprendere il presidio del territorio”.

Il Comunicato stampa in formato pdf