Il libro si basa sulla vita meteorologica del mediterraneo, analizzando come gli scenari meteorologici abbiano un’effettiva influenza sulla nostra vita quotidiana, entrando a far parte dei nostri usi, della nostra cultura.
La pluralità dei fenomeni che, per sua naturale conformazione, l’Italia ha modo di conoscere il freddo, il gelo, come la bonaccia e le siccità. Questo ha fatto sì che si sviluppassero anche molteplici culture culinarie.
Una ricerca dunque pregevole, quella dell’autore siciliano, che mira, tra l’altro, a fornire degli elementi utili all’uomo per migliorare la vivibilità sul pianeta. E lo fa attraverso diverse chiavi di lettura: dagli effetti sull’inquinamento atmosferico nel mediterraneo, agli effetti medico-epidemiologici sulla distribuzione degli allergeni, e ancora all’inquinamento marino delle coste, del suolo e infine le interferenze nel campo della geologia e dell’ingegneria ambientale, della protezione civile, nonché il rilievo culturale, socio economico, agricolo, turistico che hanno gli scenari meteorologici sul territorio.
I premi sono stati assegnati il19 ottobre presso la sala conferenze della Biblioteca Comunale di Civitavecchia dove si sono ritrovati come ogni anno da tutta Italia i migliori partecipanti finalisti del Carver. Il Premio Carver ormai conosciuto come il Contropremio dell’editoria italiana vive su una sola e unica regola: vengono premiati i libri migliori, senza guardare il nome dell’autore o il marchio editoriale. Questo perché i libri vengono semplicemente letti. La giuria è coordinata da Andrea Giannasi che a gennaio di ogni anno contatta 5 tra giornalisti, scrittori, critici, ai quali propone di entrare a far parte della commissione segreta. I nomi dei giurati non vengono mai resi noti per evitare “tirate di maniche” o condizionamenti. Ed è anche per questo motivo che il Premio Carver non ha enti patrocinanti o sponsor. Per non dover poi “sottostare” a giudizi o consigli.