“Scenari meteorologici mediterranei”: l’opera del geologo Cugno vincitore del Premio speciale Carver 2014

“Scenari meteorologici mediterranei”: l’opera del geologo Cugno vincitore del Premio speciale Carver 2014

Il libro si basa sulla vita meteorologica del mediterraneo, analizzando come gli scenari meteorologici abbiano un’effettiva influenza sulla nostra vita quotidiana, entrando a far parte dei nostri usi, della nostra cultura.

La pluralità dei fenomeni che, per sua naturale conformazione, l’Italia ha modo di conoscere il freddo, il gelo, come la bonaccia e le siccità. Questo ha fatto sì che si sviluppassero anche molteplici culture culinarie.

Una ricerca dunque pregevole, quella dell’autore siciliano, che mira, tra l’altro, a fornire degli elementi utili all’uomo per migliorare la vivibilità sul pianeta. E lo fa attraverso diverse chiavi di lettura: dagli effetti sull’inquinamento atmosferico nel mediterraneo, agli effetti medico-epidemiologici sulla distribuzione degli allergeni, e ancora all’inquinamento marino delle coste, del suolo e infine le interferenze nel campo della geologia e dell’ingegneria ambientale, della protezione civile, nonché il rilievo culturale, socio economico, agricolo, turistico che hanno gli scenari meteorologici sul territorio.

I premi sono stati assegnati il19 ottobre presso la sala conferenze della Biblioteca Comunale di Civitavecchia dove si sono ritrovati come ogni anno da tutta Italia i migliori partecipanti finalisti del Carver. Il Premio Carver ormai conosciuto come il Contropremio dell’editoria italiana vive su una sola e unica regola: vengono premiati i libri migliori, senza guardare il nome dell’autore o il marchio editoriale. Questo perché i libri vengono semplicemente letti. La giuria è coordinata da Andrea Giannasi che a gennaio di ogni anno contatta 5 tra giornalisti, scrittori, critici, ai quali propone di entrare a far parte della commissione segreta. I nomi dei giurati non vengono mai resi noti per evitare “tirate di maniche” o condizionamenti. Ed è anche per questo motivo che il Premio Carver non ha enti patrocinanti o sponsor. Per non dover poi “sottostare” a giudizi o consigli.