Società Geologica Italiana – Consiglio Nazionale Geologi – Società Italiana Mineralogia e Petrologia inviano documento congiunto ai parlamentari della Commissione Cultura della Camera dei Deputati
“E’ nostra convinzione che la Politica si debba impegnare concretamente per garantire gli strumenti necessari in maniera da fornire a tutti gli Italiani una educazione geologica adeguata, a partire dalla scuola dell’obbligo, così da trasformare l’emergenza e l’indifferenza in cultura della prevenzione dai rischi naturali ed antropici e della salvaguardia e valorizzazione del territorio in cui viviamo”
“L’articolo pubblicato da G.A. Stella sul Corriere il 22 Febbraio 2015 fotografa con efficace lucidità la situazione paradossale dell’Italia – è scritto nel documento inviato alla Camera – che a fronte del comprovato rischio sismico-vulcanico-idrogeologico più alto in Europa e nell’area mediterranea ha dimenticato il valore della formazione e della professione del Geologo che deve avere un ruolo strategico nella difesa dai rischi naturali e per lo sviluppo sostenibile del Paese. Se si è giunti a questo punto si deve certamente “ringraziare” chi ha (o non ha) legiferato su Università e Ricerca nell’ultimo ventennio, ma anche riconoscere che la comunità accademica, litigiosa e frammentata, non è stata di grande aiuto.
Tuttavia, riguardo a quella svolta per le Geoscienze che Stella invoca nelle sue conclusioni, vogliamo sottolineare l’assoluta rilevanza dei lavori della VII Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera dei Deputati a riguardo della proposta di legge C.1533. A fronte di scambi sinergici con i Rappresentanti della comunità accademica delle Geoscienze – in primis i rappresentanti al CUN (Consiglio Universitario Nazionale) e i Presidenti dei Corsi di Laurea in Scienze Geologiche, le Onorevoli stanno lavorando con convinzione per definire un nuovo quadro legislativo essenziale al supporto e all’implementazione delle strutture preposte alla formazione dei Geologi.
Nonostante la Legge 240/2010 abbia avuto il merito di innescare una necessaria razionalizzazione degli Atenei Italiani, la mancata attenzione alla specificità delle Scienze della Terra ha ciecamente applicato tagli di organico alla più piccola delle aree disciplinari in modo esclusivamente numerico, omettendo l’analisi critica del ruolo strategico delle Geoscienze”.
“Da qui risulta la situazione paradossale di un numero attuale di dipartimenti – conclude il documento – e di docenti che è di fatto già inadeguato per garantire la formazione di Geologi con solide competenze da applicare allo studio e alla pianificazione territoriale, alla prevenzione-mitigazione dei rischi naturali, alla caratterizzazione delle risorse idriche, minerarie ed energetiche ed al loro utilizzo sostenibile, alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali e paleontologici.
In questo contesto lo scambio sinergico tra Università e mondo professione è essenziale per formare Geologi competenti e costantemente aggiornati. E’ in atto un dialogo biunivoco tra comunità accademica delle Geoscienze italiane e Consiglio Nazionale dei Geologi, finalizzato all’individuazione delle conoscenze e competenze indispensabili alle professioni del Geologo in ambito territoriale, ambientale, industriale e delle ricerche di base e applicate.
E’ nostra convinzione che la Politica si debba impegnare concretamente per garantire gli strumenti necessari in maniera da fornire a tutti gli Italiani una educazione geologica adeguata, a partire dalla scuola dell’obbligo, così da trasformare l’emergenza e l’indifferenza in cultura della prevenzione dai rischi naturali ed antropici e della salvaguardia e valorizzazione del territorio in cui viviamo”.
Il Comunicato Stampa in formato pdf