Graziano: “I nuovi dati nazionali sulla dispersione dell’acqua, sui costi, sulla gestione. Qual è la qualità? L’acqua arriva in tutte le aree del Paese? Qual è l’impatto socio-economico?”

Nardone: “In Basilicata dispersione al 53%. Manca un Piano di tutela della risorsa idrica. Diamo l’acqua alla Puglia mentre da noi arriva con dispendio di energia e risorse economiche nei centri abitati essendo ubicati a quote elevate”.

Fino all’Ultima Goccia

Primo Forum Nazionale sull’Acqua

Teatro Capranica 18/19 Ottobre – ore 10 – Piazza Capranica 101 – Roma

“In Basilicata l’acqua costituisce una delle risorse naturali più importanti ma, di contro, non si riesce a sfruttarne il potenziale economico che, invece, viene sfruttato dalla vicina regione Puglia a cui diamo acqua per gravità mentre nei nostri centri abitati, essendo quasi tutti ubicati a quote più elevate dei punti di sorgente siamo costretti a sollevare con dispendio di energia e risorse economiche dovute proprio per la gestione degli impianti di sollevamento dell’acqua il cui costo energetico si aggira in circa 20.000.000 di euro/annue nonostante l’impiego delle fonti di produzione energetica alternativa. Quindi, In Basilicata, paradossalmente da risorsa l’acqua diventa un costo se aggiungiamo a questo anche la scarsa densità demografica e, di conseguenza, i chilometri di condotte da realizzare  per servire poche migliaia di abitanti. Inoltre bisogna evidenziare che in Basilicata siamo in assenza di un Piano di tutela della risorsa idrica”. Lo ha affermato il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Basilicata, Raffaele Nardone, a pochi giorni dall’importante convention promossa dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in programma al Teatro Capranica di Roma, Martedì 18 e Mercoledì 19 Ottobre. Ben 600 geologi provenienti da tutta Italia parteciperanno al primo Forum Nazionale sull’Acqua “Fino all’Ultima Goccia” .

Basilicata :

Dunque “In Basilicata siamo in assenza di un Piano di tutela della risorsa idrica – ha proseguito Nardone – e quindi le numerose sorgenti sparse in tutto il territorio regionale, i pozzi, etc… non vengono controllati e sono soggetti ad una normativa regionale superata e poco attenta alla prevenzione ed alla tutela della risorsa idrica soprattutto sul settore privato e agricolo. L’Ordine dei Geologi di Basilicata ha più volte evidenziato queste criticità elaborando anche una mozione consegnata al Presidente del Consiglio Regionale per l’approvazione delle direttive per l’individuazione e la disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano e non.

Insomma, così come sta facendo in modo brillante l’acquedotto Lucano spa nella gestione del potabile che vanta la distribuzione di una delle migliori acque alle famiglie lucane, allo stesso modo bisognerebbe avviare una normativa regionale attenta anche alle sorgenti minori e allo sfruttamento della risorsa che, benché meno intensivo rispetto a quello di acquedotto lucano, ma sicuramente diffuso ed altrettanto pericoloso per la salute umana.

La pianificazione delle acque è molto frazionata tra vari uffici e enti regionali che, paradossalmente, rimangono indietro e rischiano di affrontare le problematiche in ritardo cosa che non si riscontra nel gestore che vanta personale specializzato e ha contezza delle vere problematiche. Manca, insomma, un ente o un ufficio regionale capace di avere un quadro sintetico e completo sulla risorsa acqua che legifera in materia e, nel contempo, consente l’utilizzo della risorsa con regole certe e chiare”.

“ Il primo Forum Nazionale sull’Acqua sarà di estrema importanza perché renderemo noti nuovi dati – ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – riguardanti la gestione, la qualità, la dispersione, il consumo di un bene comune: l’acqua. E’ un evento storico che vedrà arrivare nella Capitale ben 600 geologi provenienti da tutte le regioni italiane. Non ci saranno però solo i geologi ma anche istituzioni e politici”.

Roma, 10 ottobre 2011

Il Comunicato stampa in pdf