Dissesto idrogeologico: modificare le politiche per il territorio

 

D’Oriano: “Continuiamo a parlare di bombe d’acqua. E’ necessario invece modificare le politiche per il territorio”.

Spagna (geologi Veneto): “Predisporre un piano di accertamento e verifica di tutta la fascia pedemontana trevigiana. Predisporre un piano di protezione civile”.

 “In Italia continuiamo ad impermeabilizzare ed a far perdere ai nostri terreni la loro capacità di ritenzione idrica con le conseguenti immense difficoltà di dover gestire quantitativi sempre maggiori di acqua che non può più infiltrarsi”. Lo ha affermato poco fa Vittorio D’Oriano , Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.

“La tragedia di Refrontolo si colloca al centro di un problema idrogeologico più volte evidenziato  – ha affermato Paolo Spagna , Presidente Geologi del Veneto – e che coinvolge tutta l’area collinare dell’Alta Marca trevigiana. I terreni che costituiscono l’impianto geologico del Montello, sono resi oggi ancora più fragili dall’azione intensiva dell’uomo, che riscontrandone il pregio sotto il profilo enologico, in particolare per la coltivazione del pregiato prosecco, interviene massicciamente con sbancamenti per nuovi impianti di vigneti.

Se a questo aggiungiamo l’incuria dei boschi e i cambiamenti climatici che portano sempre più spesso ad avere a che fare con le cosiddette “bombe d’acqua”, il pericolo per chi abita quelle zone diventa una certezza. Infatti, già all’inizio dell’anno il paese di Refrontolo era stato messo in allarme per alcune frane che avevano causato l’esondazione del torrente Lierza e l’allagamento del parcheggio del Molinetto. Un evento che avrebbe dovuto far riflettere sulla pericolosità dei luoghi e pensare alla proposta che da alcuni anni stiamo lanciando al mondo politico sulla necessità di portare in porto la proposta di legge sul “Geologo di zona”.

Ecco cosa fare:

“Ciò che si può fare in questo caso  predisporre un piano di accertamento e verifica di tutta la fascia pedemontana trevigiana – ha concluso Spagna –  inserirla in un progetto di sistemazione idrogeologica complessiva e chiedere le risorse necessarie al Governo, nell’ambito dei fondi messi a disposizione per il Dissesto Idrogeologico.
Nell’immediato, Provincia di Treviso e Regione del Veneto dovrebbero allestire un sistema di monitoraggio delle situazioni franose più pericolose e predisporre un Piano di Prot. Civile per intervenire sia in fase preventiva che nell’immediatezza dell’evento”.

Il Comunicato Stampa in formato pdf