I geologi oggi hanno ricordato Stava – 1985 con i suoi 268 morti

D’Oriano: “A Stava andavano detti dei no. Quella tragedia che vide la morte di 268 persone è la storia di no non detti. Saremo in quei luoghi per condividere il dolore delle famiglie, tuttora vivo. Saremo sul sentiero della Memoria.

Alle nuove generazioni di geologi ed ingegneri: sappiate dire di no quando c’è da dire no rispondendo alla propria etica professionale”.

“La tragedia di Stava è la storia di no non detti.  Ci sono state persone che non hanno saputo dire dei no e soprattutto non c’è stato controllo”. Forti ed importanti le dichiarazioni di Vittorio D’Oriano, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e Presidente della Fondazione Centro Studi del CNG.  Erano le 12 e 22 minuti e 55 secondi del 19 Luglio del 1985. I due bacini di decantazione della miniera di Prestavel ruppero gli argini e 160.000 metri cubi di fango alla velocità di 90 chilometri orari, si abbatterono sull’abitato di Stava, piccola frazione del Comune di Tesero (Trentino). I morti furono 268 e 13 persone non sono state più ritrovate. Oggi il CNG e la Fondazione Centro Studi hanno illustrato gli eventi che si svolgeranno sui luoghi della tragedia. Si inizierà il 15 Luglio con i geologi da tutta Italia in convention al Palafiemme di Cavalese. Il 16 i geologi saranno proprio dove un tempo c’erano i bacini.

Sul sentiero della Memoria

“Percorreremo il Sentiero della Memoria – ha proseguito D’Oriano – dove purtroppo è stato smantellato tutto”. Il 17  a Trento i geologi, per la prima volta presenteranno  un testo inedito: “Stava – Incultura Imperizia Negligenza Imprudenza” scritto dal geologo Daria Dovera, Perito di Parte Civile all’epoca del processo.

Con il dolore dei cittadini

“Vogliamo  ricordare le 268 vittime di Stava ma soprattutto  tutte quelle famiglie e quei sopravvissuti che da anni convivono con il dolore. Stava – ha concluso D’Oriano – rappresenta un avvenimento importante nella storia della geologia italiana. Con questo libro scritto da Daria Dovera, all’epoca Perito di Parte Civile nel processo, abbiamo ricostruito la cronaca dei fatti e lo abbiamo fatto con la pubblicazione dei documenti originali dei due processi che seguirono. Il libro lo dedichiamo alle nuove generazioni  di geologi ed ingegneri nella speranza che dicano no quando c’è da dire no rispondendo all’etica professionale”.

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