Stava, 19 Luglio 1985: forte la testimonianza dei familiari delle vittime

 

Oggi i geologi sui luoghi del disastro di Stava

Graziano: “In Italia nonostante le commemorazioni ed i disastri viaggiamo a due velocità. Credo invece che quanto è accaduto a Stava  debba insegnare molto perché dobbiamo imparare a saper dire anche di no e a non piegarci al mercato”.

Paternoster: “In Trentino rischiamo di fare passi indietro nonostante Stava”.

Zelasco (familiare): “A 17 anni, in pochi secondi, mi sono trovata completamente orfana con un profondo senso di ingiustizia”.

“Bisognerebbe non dimenticare ed invece gli italiani dimenticano facilmente. In Italia si viaggia a due velocità perché da una parte istituiamo Italiasicura e dall’altra il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il massimo organo tecnico dello Stato, non si allinea a quelli che sono i tempi e soprattutto al tema dell’evoluzione del territorio. Credo che invece quanto è accaduto a Stava il 19 Luglio del 1985 debba insegnare molto perché dobbiamo imparare a sapere dire anche di no dinanzi alla vita delle persone, alla sicurezza delle nostre comunità ed alla salvaguardia dell’ambiente”. Lo ha affermato oggi Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. Sono arrivati da tutta Italia i geologi per ricordare il disastro di Stava. Alle 12 e 22’ e 55” di quel 19 Luglio del 1985 collassarono i bacini di decantazione della Miniera di Prestavel causando la morte di 268 persone.  Gli eventi del 15, 16 e 17 Luglio sono stati voluti ed organizzati dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dalla Fondazione Centro Studi del CNG.

Forte la testimonianza dei familiari. Simona Zelasco all’età di 17 anni si è trovata completamente orfana di padre e madre nell’arco di pochi secondi.

“Ad un certo punto sentimmo un rumore che diventava sempre più forte. Andammo tutti sul balcone di casa. Dinanzi a me c’era un’altra piccola casa e dentro c’era un bimbo. Alle 12 e 22’ e 55”  l’onda di acqua, fango  – ha dichiarato Zelasco – travolse e spazzò via tutto. All’improvviso rimasi completamente sola, orfana, non sapevo cosa fare ed avevo 17 anni. La mia è stata una vita segnata dall’assenza. Dalla laurea alla prima delusione amorosa ho continuato ad essere orfana, non ho potuto condividere nulla di tutto questo con i miei affetti familiari più grandi. A Stava ho perso i genitori, i fratelli. Credo che non esista una classifica del dolore però quanto è accaduto lascia un segno di ingiustizia ed in me un senso di paura con delle tracce molto profonde”.

Il dopo Stava in Trentino.

“Dopo quel giorno – ha affermato Stefano Paternoster, Presidente Ordine Geologi Trentino – in Trentino siamo stati i primi in Italia ad adottare la direttiva europea sulla Valutazione di Impatto Ambientale. Questo però non basta, anzi rischiamo di fare tanti passi indietro per quello che sta accadendo in queste ore in Provincia sull’approvazione del decreto riguardante l’Urbanistica. Incredibilmente è scomparsa una parte del decreto che recitava testualmente: “con dichiarazione asseverata il professionista incaricato di interventi edilizi attesta che sono state rispettate le prescrizioni contenute negli strumenti di pianificazione territoriale con riferimento alla fattibilità degli interventi a seguito di indagini geologico – tecniche”. Ecco questa parte del decreto è scomparsa, cancellata. Invece ne auspichiamo la definitiva  reintroduzione. Se questo non dovesse avvenire faremo molti passi indietro”.

Il Comunicato Stampa in formato pdf