Ben 26 mila edifici scolastici (il 55,6%) non sono stati costruiti secondo la normativa antisismica, solo 3.700 (7,9%) rispondono a questi criteri. Il maggior numero di edifici a norma si trova in regioni notoriamente esposte ai terremoti come Basilicata, Friuli, Campania e Abruzzo. E’ quanto emerge dal terzo “Atlante dell’Infanzia (a rischio)” presentato da Save the Children.
Colpisce che il dato non è disponibile (il 36% dei censiti non ha risposto alla ricerca) per la stragrande maggioranza degli istituti di Calabria (65%) e Umbria (56%), due delle regioni più vulnerabili. In Emilia l’assenza di dato riguarda l’89% degli edifici. La scuola, si legge sull’Atlante, è “l’istituzione che più di ogni altra ha contribuito al progresso civile del paese e ancora oggi costituisce la prima e più importante occasione di socializzazione, apprendimento, promozione sociale. Le prove della nobile tradizione della scuola pubblica sono evidenti nell’architettura di oltre 5 mila edifici scolastici (il 15% di quelli censiti) costruiti prima del 1945, di cui 1.000 risalenti all’Ottocento. Secondo i primi dati forniti dal Miur sull’anagrafe dell’edilizia scolastica – afferma Save the Children – solo il 30% degli edifici ha meno di 30 anni, appena l’8% è stato progettato secondo le normative antisismiche malgrado il 50% sorge in aree a forte rischio, e 1 su 2 non dispone di una scala di sicurezza esterna”.
Fonte: Terzo “Atlante dell’Infanzia (a rischio)” presentato da Save the Children
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