di Giovanni Calcagnì – Consigliere CNG
L’Italia, come tutti sappiamo, è un paese sismicamente molto “pericoloso”. Nel territorio italiano sono state ricostruite dall’INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) ben 36 diverse zone sismogenetiche. Sul nostro territorio vi è diffusa presenza di faglie attive da cui periodicamente si originano sismi a cinematica sia compressiva, che distensiva che trascorrente. Da esse, statisticamente, si originano infatti circa 2000 terremoti l’anno aventi magnitudo superiore ai 2.5 gradi Richter di cui almeno un evento all’anno, sempre statisticamente, è sopra la soglia del danno significativo, compreso quindi tra 5 e 6 gradi ed uno ogni 10-20 anni è gravissimo, tra 6 e 7 gradi Richter. La faccenda dunque è assolutamente seria.
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